L’offensiva israeliana in Libano, con oltre 800 obiettivi colpiti e centinaia di morti, sta provocando una crisi umanitaria di enormi proporzioni. Israele, che giustifica i raid come un’azione preventiva contro Hezbollah, lascia sul terreno migliaia di civili feriti e sfollati, tra cui 24 bambini uccisi. Intere famiglie stanno abbandonando le loro case, cercando rifugio a Beirut o nelle montagne, mentre il paese affronta una delle peggiori crisi umanitarie della sua storia recente.
Nonostante Netanyahu insista che la guerra è mirata solo contro Hezbollah, è evidente che il popolo libanese è il principale bersaglio delle devastazioni. Mentre migliaia di civili sono costretti a fuggire, l’espansione del conflitto rischia di coinvolgere altri attori regionali, come l’Iran e la Siria, alimentando una spirale di violenza sempre più pericolosa.
In questo contesto, colpisce il silenzio dell’Occidente. Le potenze occidentali, pur essendo consapevoli della catastrofe in corso, evitano di condannare esplicitamente la strategia di Netanyahu, che sembra sempre più orientata ad allargare il conflitto. Questa mancanza di una risposta decisa lascia spazio a un ulteriore deterioramento della situazione. Non solo la guerra in Libano, ma anche il genocidio in atto contro il popolo palestinese continua senza una condanna forte da parte della comunità internazionale.
Mentre l’Occidente si limita a esortazioni alla calma e appelli diplomatici inefficaci, il conflitto si espande e le vite innocenti continuano a essere spezzate. La politica di espansione militare di Netanyahu non porterà stabilità, ma solo ulteriore distruzione, trascinando l’intera regione in una nuova ondata di guerra e sofferenza.
anche la Russia ha giustificato l’invasione dell’Ucraina come un’azione preventiva. o hanno torto entrambi o hanno ragione entrambi
infatti. scrivere che l’obiettivo è la popolazione, mi pare propaganda e basta.poi si può discutere sulla sensatezza della faccenda,ma far finta che hezbollah,che è diventato uno stato nello stato,non abbia come scopo la cancellazione di Israele,giusto o sbagliato che sia,è, semplicemente, falso.
non è così , non sono d’accordo con te .
A differenza di Luigi Cortese, a me il silenzio dell’Occidente non stupisce affatto. L’Occidente è il regno dell’egemonia americana e Israele è l’avamposto degli Stati Uniti in Medio Oriente. Perché gli Stati Uniti e i suoi vassalli occidentali continuano a fornire ogni tipo di aiuto (militare, commerciale, finanziario e diplomatico) a uno staterello genocida che senza tale aiuto non durerebbe nemmeno una settimana? La risposta è che il Medio Oriente è fondamentale per l’impero americano perché esso può esistere solo se esiste il petrodollaro, cioè se i sauditi e i Paesi petroliferi del Golfo, in cambio del loro petrolio, continueranno ad accettare dollari che investiranno in merci e titoli prezzati in dollari, rendendo così la moneta statunitense strumento indispensabile negli scambi internazionali. In questo contesto, Israele gioca il ruolo fondamentale di mastino della guerra degli Stati Uniti per tenere gli arabi e i Paesi islamici sotto schiaffo e impedire la penetrazione russa e cinese in medio Oriente che da qualche anno si sta facendo sempre più forte. Fino a che l’entità sionista continuerà a svolgere questa funzione qualunque nefandezza compia verrà giustificata, qualunque crimine le sarà condonato.
eh,ma l’accordo tra Roosevelt e ibn saud è di vecchia data e non si conosce esattamente.
https://ilcaffegeopolitico.net/116929/amici-problematici-roosevelt-e-linizio-dellalleanza-usa-arabia-saudita
Di certo c’è che il 9 giugno scorso, dopo mezzo secolo, è decaduto l’accordo relativo al pagamento del petrolio in dollari e la monarchia saudita non ha voluto rinnovarlo. Di più, nel 2023 l’Arabia Saudita è entrata ufficialmente nello SCO (Shangai Cooperation Organization) e ha fatto richiesta formale di ingresso nei BRICS. Un uno-due da parte del vecchio “alleato” saudita che gli USA non devono aver gradito. Pare che ormai, in quella parte del mondo cruciale per gli equilibri geoeconomici e geopolitici, lo Zio Sam possa contare solo sullo Stato ebraico.