Le tensioni in Medio Oriente sono esplose in modo drammatico, con Israele che ha intensificato i suoi attacchi contro Hezbollah in Libano e i gruppi Huthi in Yemen, alimentando il timore di un conflitto su scala globale. Ma è a Gaza che stiamo assistendo a una tragedia umana di proporzioni devastanti. Gli attacchi israeliani hanno già causato centinaia di migliaia di morti, tra cui un numero straziante di bambini innocenti, rendendo la situazione sempre più simile a un genocidio.
Sotto la guida del primo ministro Benjamin Netanyahu, Israele ha adottato una linea durissima, colpendo in modo incessante i suoi nemici, senza risparmiare la popolazione civile. Questo uso sproporzionato della forza sta distruggendo intere comunità, e il numero delle vittime aumenta di giorno in giorno. Gaza, già afflitta da anni di assedio e privazioni, sta vivendo un’agonia, con i suoi abitanti intrappolati in una spirale di violenza e disperazione.
Il rischio è che l’escalation militare non si limiti alla regione, ma possa estendersi, trascinando altre potenze come l’Iran, gli Stati Uniti e i paesi NATO in un conflitto che minaccia di sfociare in una Terza Guerra Mondiale. La comunità internazionale, fino a questo momento, ha fallito nel fermare questa carneficina.
Per evitare una catastrofe globale, è urgente che gli Stati Uniti e i paesi NATO assumano una posizione più forte e prendano misure concrete per isolare Israele politicamente e diplomaticamente. Questo isolamento potrebbe essere l’unica strada per costringere Netanyahu a fermare le operazioni militari e cercare una soluzione diplomatica. Senza un intervento deciso, il massacro a Gaza continuerà, e il rischio di un conflitto globale aumenterà. Tutti coloro che non si oppongono ora sono automaticamente complici di quello che accadrà.
Ci troviamo davanti a una crisi umanitaria di proporzioni enormi e a una minaccia reale alla pace mondiale. È necessario agire subito per fermare questa escalation, salvare vite innocenti e prevenire una guerra che potrebbe devastare il pianeta.
Una disanima veramente precisa e perfetta. israele dev’esseere abbandonato a se stesso non può permettersi di portare il mondo ad una nuova guerra mondiale per le proprie questioni.
Quando si parla di “terrorismo” ci si deve ricordare che i palestinesi sono decenni che subiscono le angherie degli israeliani.
Nello scenario mediorientale un ruolo chiave lo
svolge l’Iran .
Tutti sanno che se il Paese degli Ayatollah decidesse di intervenire a gamba tesa nel Paese dei Cedri , inviando sue truppe , si arriverebbe allo scontro diretto con Israele e , a quel punto gli USA , per proteggere la propria colonia interverrebbero militarmente . Ma , fino a questo momento , l’Iran ha dimostrato di non volere entrare direttamente nella situazione , basti ricordare le minacce , senza seguito , fatte dopo l’uccisione , a Teheran , del capo politico di Hamas , Ismail Haniyeh .
Alcuni osservatori pensano che il regime degli Ayatollah voglia giocare d’astuzia , basandosi sui fatti accaduti in Afghanistan dove la NATO e gli USA collassarono dopo ben 20 anni di guerra , tanto da fare dire , pubblicamente , a Macron che l’organizzazione era in coma celebrale . I Talebani subirono massicci bombardamenti , furono braccati senza sosta , tra le loro fila si annoverarono molti caduti , i loro villaggi furono messi a ferro e fuoco ma , la loro organizzazione politica e militare si piegò , ma non si frantumò minimamente , ponendo in evidenza una straordinaria capacità di rigenerarsi . Cosa che colse di sorpresa gli Yankee che , tutto si sarebbero aspettati da quegli “straccioni” , tranne una resistenza ed una resilienza senza uguali (una qualcosa di simile , in verità , la videro solamente nel Vietnam) . Teheran , probabilmente , vuole che Israele vada sino in fondo che consumi tempo , denaro , uomini e armi , ( e con lui la sua madrepatria americana ) puntando tutto e per tutto sulle capacità degli uomini del “Partito di Dio” , in Libano e , su quelli di Hamas , nella striscia di Gaza , di rigenerarsi . Infatti , un qualcosa di simile si è già verificato nel recente passato , sia nella striscia di Gaza che nel Paese dei Cedri . Teheran si limiterà ad inviare abbondanti rifornimenti di armi , munizioni e soldi , puntando a far collassare gli Israeliani per sfinimento a lungo o lunghissimo termine ( forse ci vorranno altri c 50 anni , ma i dolci frutti della pazienza sono di chi li sa aspettare ) , esattamente come accadde per NATO e USA in Afghanistan .
Ovviamente , se Israele avrà capito il gioco , non gli resterà che attaccare, quanto prima e , direttamente , l’Iran , ma in questo caso avrebbe contro gli USA ed a seguito di questi , il resto della NATO , che si vedrebbero nuovamente trascinati in una nuova “Afghanistan” . Netanyahu non si rende conto del pericolo che sta innescando per il suo popolo , per il suo Stato e per i Paesi al di qua del Mediterraneo e al di là dell’Atlantico . Non e da escludere che vi caschi , nel tranello , con una nuova sanguinosa quanto infruttuosa invasione del Libano , ripetendo al millimetro errori già fatti nel recentissimo passato dal suo Stato . Teheran , nel frattempo , si preparerà a riorganizzare e sovvenzionare nuovamente , la rigenerazione e la rinascita , come di un’Araba Fenice , delle nuove leve degli Hezbollah , in Libano e delle nuove leve dei militanti di Hamas , nella striscia di Gaza . E , a nulla servono e serviranno gli omicidi mirati dei vertici delle due organizzazioni , come si dice , infatti dalle mie parti : “morto un Papa se ne fa un altro” e … magari …. forse … potrebbe essere , anche più in gamba del precedente .
Il mattatoio di Gaza creato da Netanyahu e la sua cricca aggiunge ogni giorno nuove vittime. Al 359° giorno dal 7 ottobre 2023, gli ultimi dati forniti dalle autorità locali di Gaza parlano di 41.615 morti accertati (non si contano le migliaia di dispersi, molti dei quali probabilmente seppelliti sotto le macerie dei bombardamenti) e 96.359 feriti, alcuni in gravissime condizioni; di questi morti 16.859 sono bambini, tra cui 171 neonati. Questo massacro, che si sta estendendo anche alla Cisgiordania e al Libano, è compiuto dallo Stato ebraico con missili e bombe forniti da USA e paesi UE, Italia compresa. Se l’Occidente volesse, potrebbe fermare questo scempio schioccando le dita, perché sono i Paesi occidentali che hanno in mano le chiavi dell’economia israeliana, dell’economia di uno staterello coloniale e genocida che non potrebbe esistere per più di qualche giorno se gli venissero applicate un decimo delle sanzioni che sono state inflitte alla Russia. Ma questo non accadrà. I Paesi occidentali, Stati Uniti in testa, non isoleranno mai Israele, figlio prediletto dell’Occidente, incastonato nel Medio Oriente ricco di petrolio come un osso conficcato in gola, né lo sanzioneranno; continueranno a chiudere gli occhi sul genocidio dei nativi palestinesi, a sostenere il suprematismo ebraico impregnato di deliri pseudo-messianici e ad alimentare la macchina da guerra sionista… fino a che questa macchina infernale non gli esploderà in faccia!
Se i Paesi arabi, che, come sappiamo, in realtà, proprio come i paesi occidentali, come l’Italia, la Gran Bretagna, la Germania e tanti altri, non fossero legati alle caste atlantiche e ad Israele, proprio questi Paesi o monarchie avrebbero potuto isolare Israele sin da subito. Una tavola rotonda di monarchie e nazioni arabe, insieme a tutte le altre che si oppongono ad Israele, tra cui l’Iran e la Turchia avrebbe il peso, la forza ed il potere di fermare Israele. Questa “tavola rotonda”, purtroppo non può avere inizio, poiché sappiamo in realtà da che parte stanno i monarchi dei Paesi arabi.
D’altro canto, l’attacco di Israele al Libano contro i principali di Hezbollah non può che inasprire la situazione. C’è da aspettare un intervento diretto dell’Iran, qualora la situazione in Libano dovesse precipitare con invasioni di terra da parte di Israele, che da solo, in realtà, non avrebbe il potere militare di fronteggiare eserciti di terra in un contesto di guerra allargata. Per il momento, sta cercando di colpire punti strategici o linee di comando, compresi leader politici e militari, mentre cerca di contrastare con le batterie missilistiche i razzi o i missili da Libano e Yemen. Un esercito militare ebforte come Hezbollah, dotato di armi anti carro sarebbe perfettamente in grado di contrastare i carri israeliani. I droni sono il vero game changer della situazione, molto più pericolosi di quelli che al tempo delle guerre dei decenni passati erano il terrore dei carristi israeliani, cioè gli elicotteri Gazelle della Siria. In una eventuale guerra, resta da vedere il ruolo della Turchia, sperando che non conceda nessuna assistenza, neppure sottobanco ad Israele. Ainsionisti non resta che usare l’Azerbaijan come base di eventuali attività di guerra e di intelligence contro l’Iran, anche attraverso l’uso di terroristi tra cui gli Mko e curdi. Dopodiché, molto della situazione dipende anche dalla Russia in Siria e della volontà o capacità di quest’ultima di contrastare missili e aerei israeliani. La Cina ha cercato di strappare l’Arabia Saudita dall’orbita USA, ma indebolire i rivali iraniani, può essere sempre una occasione per i monarchi arabi(tranne il benevolo Qatar).
Un grande ringraziamento ad Hezbollah per aver eliminato i terroristi capeggiati dall’Occidente in Siria nella grande guerra siriana, che è durata più della WW1 e della WW2. Se non fosse per questi grandi combattenti filoniraniani, vera forza che ha sconfitto sul campo le orde terroristiche, a quest’ora avremmo perso la Siria. Ringraziamo, quindi, Hezbollah, e rendiamogli onore!