di Mattia Taricco

Parliamo della bagarre avvenuta in Senato, che ha visto al centro del dibattito la questione della maternità surrogata, il cosiddetto “utero in affitto”. Da una parte, i grotteschi esponenti del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle, intenti a gridare il solito “ritorno al Medioevo”, dall’altra, i rappresentanti del governo Meloni, impegnati in quella che sembra l’ennesima battaglia in cui non credono davvero, ma che sono costretti a inscenare.

La maternità surrogata, come viene chiamata, è un termine che descrive, in realtà, la fabbricazione di bambini su ordinazione. È giustissimo che questa ignobile mercificazione venga considerata un reato universale. Ma è davvero contro questo che i meloniani stanno combattendo? A me sembra proprio di no.

Guardando la realtà dei fatti, al di là di associazioni come ProVita e Famiglia e poche altre realtà simili, nessuno sta facendo una seria opposizione all’avanzamento di questa barbarie, specialmente all’interno delle mura grigie e sorde del Parlamento. Un decreto legge non fermerà proprio nulla.

Ciò che precede l’applicazione di questa pratica, ossia la retorica propagandistica, avanza inesorabilmente, così come le iniziative correlate. È importante capire, però, che questo non è un fenomeno esclusivamente italiano, ma riguarda tutto il cosiddetto mondo occidentale, dove molti Paesi europei e non solo sono già più avanti di noi in questo processo.

Il denaro deve dominare sulla vita e diventare l’unico dio. L’agenda è globale, con direttive che arrivano da fuori Europa, perseguendo uno scopo malvagio, ben lontano dalla pretesa di diritti a ogni costo. Per far avanzare questa agenda, si lavora sulla popolazione, che ancora si oppone nei limiti consentiti, eleggendo però uomini del finto dissenso, incaricati solo di fare scena.

Share via
Copy link
Powered by Social Snap