Il sistema delle grandi opere in Italia, simbolo di sviluppo economico e progresso, si sta rivelando sempre più vulnerabile a corruzione e infiltrazioni criminali. L’inchiesta “Echidna” ha messo in luce come la ‘ndrangheta sia riuscita a infiltrarsi in colossi delle infrastrutture come Co.Ge.fa, dimostrando che opere multimilionarie come la TAV (Torino-Lione) non solo devastano il territorio, ma favoriscono legami opachi tra imprenditoria, politica e criminalità. Le ripercussioni ambientali e sociali sono profonde: dalla distruzione del paesaggio alpino alla marginalizzazione delle comunità locali.
La TAV, uno dei progetti più contestati, è emblematica di questo modello di sviluppo distorto. I movimenti locali, come i No TAV, denunciano da anni gli effetti devastanti degli scavi sui territori, dalle risorse idriche al paesaggio naturale. Le comunità locali si sentono escluse dalle decisioni che riguardano direttamente le loro vite, con le istituzioni che spesso impongono dall’alto progetti insostenibili e di dubbia utilità economica.
L’intero sistema delle grandi opere, nato per promuovere crescita economica, appare ora come un meccanismo che alimenta solo interessi di pochi, lasciando devastazione ambientale e sociale. Senza trasparenza e controllo, questi progetti rischiano di trasformarsi in opportunità di arricchimento illecito per le mafie, compromettendo la legalità e il bene pubblico.
Al di là delle infiltrazioni mafiose, delle ruberie a cui il nostro ceto politico-imprenditoriale ci ha abituati e dell’impatto ambientale devastante di un’opera fortemente avversata dalla popolazione della Val di Susa, c’è un aspetto ancora più grottesco della faccenda: la TAV è completamente inutile! E lo è non solo per il costo (decine di miliardi di euro) e per i tempi di realizzazione (il Coi, Conseil d’orientation des infrastructures, ritiene ultimabili i lavori solo nel 2043!), ma perché sarebbe un doppione dell’attuale linea ferroviaria italo-francese che collega Torino a Modane tramite il traforo del Fréjus. Dopo il crollo del traffico ferroviario passeggeri a causa dei voli low-cost, i sostenitori del progetto Alta Velocità lo riconvertirono in infrastruttura per il trasporto merci, ma anche qui non furono fortunati: la linea ferroviaria già esistente per il traffico commerciale Italia-Francia è sfruttata al minimo delle sue potenzialità ed è, dopo l’assurda cancellazione della Via della Seta da parte del governo italiano, destinata a restare semideserta. Perché allora insistere in un progetto palesemente fallimentare?
“La mia gente non ha paura delle parole”. Testimonio, anche per eventuali contesti penali, la presenza di una setta ebraico-omosessualista che ha agito nelle precedenti ore notturne. Se sei un uomo, vieni a pronunciare parole, non di notte,urlando, ed invece di fare il pagliaccio, vieni direttamente dalle persone interessate,assumendoti, te e gli altri pagliacci, tutte le tue responsabilità. Ricordo che ho ancora i video della manovalanza usata dai soggetti. Ebbene, coloro che questi soggetti hanno usato usando la tattica della “triangolazione”, tipica delle sette, ti rappresentano, compreso il culatto che si abbassa i pantaloni, come hanno fatto i membri delle setre gbt di Roma durante le proteste contro i labaratori di propaganda gender. Ricordati, che le vostre attività di propaganda, anche occulta, sono annullate all’origine. Non rimane che il tuo essere pagliaccio, imputabile già per tantissimi reati, come gli altri pagliacci del tuo gruppo di delinquenti simil-mafiosi e sionisti. Cerca di fare l’uomo, invece di fare il fancazzista drogato. Viva i normali! Combattiamo tutte le forme di criminalità, convenzionale e non convenzionale!