«Ancora una volta la nostra Regione non perde occasione per manifestare le sue priorità ideologiche. Per la maggioranza aiutare la donna significa permetterle di porre termine alla vita che porta nel grembo più facilmente e rapidamente possibile, in modo che non si accorga della gravità di quanto sta avvenendo, finanche sacrificando la sicurezza e l’assistenza medica. Perché si sente il bisogno di velocizzare questa pratica? Se davvero l’aborto non è niente di grave, perché si sente il bisogno di nasconderne la realtà medica oggettiva alla donna? Tra l’altro senza il ricovero si mette a rischio proprio la salute della donna. Così sembra che l’unica scelta di valore per questa politica sia la soppressione della vita e la promozione della cultura dello scarto. Si viola, inoltre, lo spirito della prima parte della Legge 194, che resta iniqua, che sancisce la tutela sociale della maternità».
Così Francesco Perboni, referente del Circolo Territoriale di Pro Vita & Famiglia dell’Emilia-Romagna in merito alla determinazione dirigenziale della Regione che, aggiornando i profili di assistenza per le donne che richiedono l’Ivg con metodo farmacologico, ha reso definitiva la possibilità dell’assunzione del farmaco abortivo a domicilio, ovvero senza il ricovero ospedaliero.
Fonte: ProVita e Famiglia
Da una Regione feudo della sinistra non ci si poteva aspettare niente di diverso.
I “sinistri” la pensano così: l’aborto è un diritto, è una conquista di civiltà, è una pietra miliare della lotta per l’emancipazione della donna ecc. ecc. In fondo, loro sono coerenti, non ingannano nessuno, fanno esattamente le cose (aberranti) che dicono. Ma si dà il caso che al governo dell’Italia non ci sono loro, ci sono quelli che si riempiono la bocca di “Dio, Patria e Famiglia” però si guardano bene, non dico dall’abrogare (e figuriamoci!), ma anche solo dal modificare in senso restrittivo la legge 194, una legge che dal 1978 ad oggi ha consentito l’uccisione nel grembo materno di oltre sette milioni di bambini italiani. Un olocausto che continua… e per il quale non sarà indetta alcuna “giornata della memoria”.
E no, cari “destri”, così non va bene. Chi ama Dio deve combattere per la vita. Chi ama la Patria non può uccidere i suoi figli. Chi ama la Famiglia non può essere per l’aborto né può tollerarlo. E, soprattutto, chi ha onore dovrebbe ricordare che “se un uomo non è disposto a correre qualche rischio per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla o non vale niente lui” (Ezra Pound).
È la stessa cosa della droga. Dalle pasticche di droga si è passati alle pasticche abortive a domicilio. Ma una donna, che, alla fine, cade in questo baratro, non può che portare con sé una cattiva fama. Ed anche nei piccoli paesi, chi si prostituisce agli spacciatori, per esempio, al fine ricevere droga in cambio, per la sua vita, che aspira al degrado, viene poi allo scoperto e porta con sé questa fama. Cosa ci ha guadagnato? Ha distrutto la sua vita ed ha arricchito gli altri,che siano delinquenti spacciatori o medici.
I “sinistri” hanno trasformato la donna ,
un tempo elevata , dai sommi poeti , a creatura angelica,
nel volgare oggetto dei loro desideri sessuali , da imbottire con
anticoncezionali e pillole abortive .
Le “sinistre” , non volendo essere da meno dei loro colleghi maschi , hanno fatto di peggio , brandendo queste aberrazioni come l’emblema della loro plebea emancipazione e della loro peripatetica libertà sessuale .
A quanto pare , al peggio non c’è mai fine .
falsi miti di progresso