L’audizione di Antonio Porto, rappresentante di OSA Polizia, dinanzi alla Commissione Covid, ha scosso profondamente il panorama politico e istituzionale italiano. Le sue dichiarazioni, intrise di autocritica e denuncia, segnano un punto di svolta nella ricostruzione della gestione pandemica. Porto ha chiesto pubblicamente scusa al popolo italiano per gli abusi di potere e le violazioni sistematiche dei diritti costituzionali perpetrati nel periodo della cosiddetta “dittatura sanitaria“.
Abusi e violenza: Le scuse per Trieste e il 9 Ottobre
Particolarmente drammatiche le ammissioni relative agli episodi di Trieste, dove manifestanti pacifici e inermi – tra cui il militante di Forza Nuova Fabio Tuiach – furono oggetto di un intervento violento, con idranti usati contro cittadini in preghiera. “Un apice buio nella storia della democrazia italiana“, ha definito Porto questo momento.
Non meno grave è stata la repressione del 9 ottobre 2021 a Roma, dove, sotto l’allora prefetto Piantedosi, si è verificato un uso sproporzionato della forza. Decine di feriti, fratture gravi e una sospensione de facto della legalità hanno segnato quella giornata, che culminò con l’arresto del segretario nazionale di Forza Nuova, Roberto Fiore, e di altri militanti del movimento.
Roberto Fiore: “Dimissioni e giustizia per chi ha guidato la Dittatura Sanitaria”
Roberto Fiore, in un comunicato successivo all’audizione, ha parlato senza mezzi termini di un “terremoto istituzionale”. “Le scuse di Porto confermano quanto andiamo denunciando da anni: il sistema ha criminalizzato chi si opponeva alla narrativa governativa, utilizzando le forze dell’ordine come strumento di oppressione. Ora è il momento di esigere dimissioni e incriminazioni per chi ha guidato questa dittatura sanitaria“, ha dichiarato.
Il leader di Forza Nuova ha puntato il dito contro l’intero sistema politico, chiedendo un’indagine approfondita sui responsabili, dai vertici governativi al ministro della Salute dell’epoca, Roberto Speranza, accusato di aver trasformato il Paese in un “laboratorio di repressione” con leggi liberticide e provvedimenti amministrativi illegittimi.
Una frattura tra popolo e istituzioni
Le parole di Porto e il monito di Fiore delineano un quadro inquietante: un’Italia che, durante l’emergenza pandemica, ha sacrificato la libertà e i diritti fondamentali sull’altare di una sicurezza imposta con la forza. Trieste e Roma sono simboli di questa frattura, con la polizia utilizzata per reprimere il dissenso pacifico.
Il futuro della Commissione Covid
La Commissione Covid sarà chiamata ora a esaminare non solo la documentazione presentata da Porto, ma anche i numerosi casi di abusi denunciati dai movimenti di opposizione. Fiore ha concluso il suo intervento con un appello alla giustizia: “Il popolo italiano merita risposte, ma soprattutto merita che i responsabili di questa vergogna siano finalmente chiamati a rispondere delle loro azioni”.
Un’ombra pesante si allunga su chi ha gestito la pandemia: sarà la Commissione, e forse la magistratura, a far luce su quanto accaduto.
Dobbiamo tenere alta la tensione su questa questione. Lo dobbiamo ai malati lasciati “in vigile attesa” e morti perché le cure – che c’erano – gli sono state negate. Lo dobbiamo ai pazienti deceduti in ospedale senza poter ricevere dai loro cari l’estremo saluto. Lo dobbiamo ai morti e danneggiati dagli pseudo-vaccini. Lo dobbiamo ai nostri fratelli che sono andati in galera per difenderci dalla dittatura sanitaria. Lo dobbiamo a chi è stato privato del lavoro e della possibilità di dar da mangiare alla propria famiglia. Lo dobbiamo a tutti noi che non ci siamo piegati ai ricatti di dittatorelli da strapazzo travestiti da uomini delle istituzioni e per questo siamo stati insultati, diffamati e privati delle più elementari libertà.
Non c’è pace senza giustizia. Chi ha ricattato e ha servito gli interessi di Big Pharma ai danni della salute e della libertà degli italiani, deve pagare per ciò che ha fatto.
eh,ma tocca partire dalla cima.e la cima,a toccarla,si rischia,quantomeno, il vilipendio. o l’attentato a organo costituzionale. difficile se non si vogliono colpire solo le mezze figure( x carità di patria ometto di citare Sciascia).
Magari ci potesse essere giustizia per tutti coloro, e siamo milioni, che hanno subito discriminazioni, lavoro tolto Senza stipendio e contributi, con il silenzio dei sindacati anche loro più criminali degli altri..ma sappiamo che in Italia chi è al governo si proteggono tra di loro nelle loro azioni corrotte . magari nella magistratura ci fossero uomini e donne coraggiose come il giudice Zanda, penso che un po’ di ” giustizia” si potrebbe intravedere. un ringraziamento speciale al segretario di Osa polizia Antonio Porto che non ha mai smesso di lottare in difesa della libertà e della verità su tutto il fantomatico periodo pandemico.
esattamente,al lavoro siamo stati discriminati,pratica mente obbligati a vaccinarci,ammalarci di malattie cardiovascolari,ci è stato negato il diritto di protestare ,ed i nostri carnefici ministri della salute,incapaci corrotti ,infettivologi da tv ,liberi da ogni responsabilità.Non c’è stato che ci rappresenta.Solo dei clown malvagi
Non dimenticherò mai ciò che hanno fatto e che ha chiarito per sempre da che parte stanno.
Per qualsiasi altro abuso, coperto da mascherata del buon samaritano, quali misure totalmente inique del codice della strada, mi opporrò ad ogni costo.
Se loro andranno avanti, pure io.
Quello che andava fatto tanto tempo fa.
Servi di un sistema che li ha usati senza che loro se ne potessero rendere conto.
Non si torna più indietro.