di Luca Castellini
L’Europarlamento approva la nuova Commissione europea nuovamente guidata da Ursula von der Leyen.
Guardando ai voti italiani, stavolta la Lega (con Vannacci al seguito) vota contro la nuova commissione, mentre il partito espressione del Presidente del Consiglio Meloni, con Forza Italia, votano a favore di quella che fino a ieri è stata la ‘strega’ di Bruxelles. Al tempo del Covid fu invece Fratelli d’Italia a fare la parte oggi di Salvini, che viceversa allora sostenne prima Conte e poi Draghi. La regola quindi è sempre la stessa: nel centrodestra ci si scambia il ruolo di finta opposizione per mantenere i consensi all’estrema destra e non farli confluire, per esempio, in Forza Nuova.
Un po’ come fece Grillo a suo tempo quando, tenuto in palmo di mano dai media, incassò i consensi di quella parte di popolo anti casta e anti sistema; lui sì dichiaratamente consapevole del suo ruolo di raccolta voti sostitutiva di fatto per impedire che gli italiani stanchi volgessero lo sguardo proprio verso un Movimento davvero rivoluzionario.
Ci troviamo come al solito in un penoso gioco di specchi, con figure intercambiali – non solo nel centrodestra, ma anche nella falsa dicotomia destra/sinistra – perché tutte funzionali al dominio delle oligarchie neoliberali.
Trovo invece interessante l’osservazione di Castellini sulla “finta opposizione per mantenere i consensi all’estrema destra e non farli confluire, per esempio, in Forza Nuova”.
Ma cos’è questa “estrema destra”? E’ quel merdume nazistoide che sostiene l’Ucraina esaltandosi nel vedere qualche simbolo runico, o critica i BRICS perché lì c’è il Sudafrica dove “comandano i negri”? Oppure è in quei partiti europei che, volendo far dimenticare i loro vergognosi trascorsi antisemiti, sostengono entusiasticamente il sionismo e il suo staterello genocida, considerati come “la prima linea di difesa dell’Occidente contro l’Islam”? Se l’estrema destra è questa, allora dei suoi consensi è molto meglio farne a meno. Se invece è solo un’etichetta demonizzante appioppata dal circo mediatico occidentale a quelle forze politiche che, come Forza Nuova, si oppongono realmente al globalismo, allora bisogna scrollarsela di dosso. In che modo? Facendola finita una volta per tutte con le ideologie del ‘900 – e, nel caso di Forza Nuova, col neofascismo – non come ha fatto FdI, che ha sostituito il fascismo con una vuota retorica conservatrice, o il PD, che ha buttato via il comunismo per abbracciare la vomitevole retorica del politicamente corretto, ma elaborando UNA NUOVA TEORIA POLITICA da opporre al decadente neoliberalismo.
Ma accettate anche i commenti di soggetti che, almeno con la FN originaria, non hanno nulla a che vedere, come l’individuo (tale “Massimo” del precedente commento?
A proposito, per noi che siamo veramente di ESTREMA DESTRA il termine “rivoluzione” è del tutto improponibile, le rivoluzioni sono quelle già fatte dal nemico, noi siamo la Tradizione, dunque la Controrivoluzione.
È necessaria finalmente un po’ di chiarezza, e un po’ di pulizia da certi soggetti come quello del commento già indicato.
Interessante il commento di Massimo di elaborare una NUOVA TEORIA POLITICA che permetta di dare un nuovo nome a raggruppamenti di persone che oggi vengono chiamati con etichette non più rappresentative solo per delegittimarli e mantenerli al di fuori dell’arena politica.
ricordiamo che i NOMI disegnano la narrativa e la visione della realtà.
la narrativa globalista e neoliberista ha di fatto ghettizzato Forza Nuova definendola neofascista, dove il concetto di neofascismo è stato coniato dalla propaganda sinistrorsa e dalla pseudo-intellighenzia pidiota.
la due mosse più intelligenti da fare sono
1. creazione di una nuova, semplice e lineare TEORIA POLITICA
2. creazione e diffusione di una NUOVA NARRATIVA che disegni una nuova visione del mondo nel quale Forza Nuova possa avere un ruolo che le è proprio datole dalla storia stessa del partito.
Ormai infatti altri gruppi nascenti si stanno impossessando di idee e concetti che Forza Nuova propone dalla sua nascita nel 1997.
Oh-oh! L’individuo del soprastante commento, tale “Alberico”, invoca la censura da parte di Fahrenheit 2022 (ma l’avrà letto il romanzo di Ray Bradbury a cui s’ispira, fin dal nome, questo quotidiano online?). E, nella foga, si è pure dimenticato di chiudere una parentesi! Comunque, dal suo intervento un po’… come dire… a organo sessuale maschile di quadrupede della famiglia dei canidi, deduco che abbia letto “Rivoluzione e Contro-Rivoluzione” di Plinio Correa de Oliveira e che ne sia rimasto folgorato (in effetti, è un testo molto interessante e consiglio, a chi non lo avesse ancora fatto, di leggerlo), ma con il mio commento “incriminato” c’entra, più o meno, quanto il cavolo con la merenda.
Come ho già fatto in un precedente commento, il problema che pongo idealmente al movimento politico di cui sono un simpatizzante, cioè a Forza Nuova, è:
FN è un partito (o, se preferite, un movimento) neofascista?
Dell’identità filosofica e politica di FN fa parte il fascismo?
Risposte chiare a queste domande renderebbero più difficile l’opera di disinformazione dei media di regime.
E infine, se è vero che – attenzione alle coronarie, Alberico! -, come diceva Lenin, “senza teoria rivoluzionaria non vi può essere movimento rivoluzionario”, può un movimento politico antagonista ai poteri dominanti fare a meno di una teoria politica?
Non conosco i duellanti dialettici ma posso dire che Massimo pone una questione di base comune a molti simpatizzanti di FN tra cui il sottoscritto
prima si dovrebbe trovare un accordo su cosa fosse il fascismo ( da ultimo, bruno guerri lo identifica col ” mussolinismo “.) per sapere se fn fa riferimento ad esso e in cosa.