La Siria, guidata da Bashar al-Assad dal 2000, è al centro di una delle crisi più complesse del nostro tempo. Il conflitto, iniziato nel 2011 come rivolta popolare, si è trasformato in una guerra civile segnata da pesanti ingerenze straniere e dalla presenza di gruppi jihadisti sostenuti dall’Occidente.
La leadership di Assad: stabilità e sovranità
Assad ha mantenuto una linea politica focalizzata sulla protezione della sovranità nazionale e sull’opposizione alle interferenze occidentali. In un paese dalla complessa composizione etnica e religiosa, ha cercato di preservare l’unità attraverso uno Stato centralizzato e laico. Durante il conflitto, ha presentato la sua lotta come una difesa contro il terrorismo, più che contro un’opposizione legittima.
I ribelli: un’opposizione manipolata?
L’Occidente ha sostenuto i ribelli siriani definendoli “moderati“, ma sul campo hanno prevalso gruppi jihadisti come al-Nusra e ISIS. Il supporto logistico e militare di Stati Uniti, Turchia e monarchie del Golfo ha spesso rafforzato queste fazioni estremiste, rivelando il vero obiettivo: destabilizzare la Siria per indebolire un regime contrario alle politiche occidentali in Medio Oriente.
Il ruolo di Russia e Iran
L’intervento della Russia e il sostegno dell’Iran hanno permesso ad Assad di respingere l’assalto jihadista e di consolidare il controllo su gran parte del paese. Per i sostenitori di Assad, questa alleanza è stata fondamentale per preservare la Siria come Stato sovrano, opponendosi al progetto occidentale di frammentazione regionale.
Il conflitto siriano non è solo una guerra civile, ma uno scontro geopolitico tra sovranità e imperialismo. Bashar al-Assad, nonostante le accuse di repressione, è visto da molti come il difensore di una Siria indipendente contro un’aggressione orchestrata dall’Occidente e dai suoi alleati. La Siria rappresenta oggi un simbolo della resistenza contro l’interventismo straniero mascherato da lotta per la democrazia.
la resistenza parrebbe finita.assad fuggito e i cosiddetti ribelli entrati a Damasco.
Già, pessima notizia. Comunque, buona Festa dell’Immacolata!
Quello che sta accadendo in Siria è parte di una guerra globale dell’Occidente collettivo contro la Russia e l’Iran, protagonisti del nuovo ordine multipolare che sta nascendo. Una guerra che si estende, come una proliferazione tumorale, dal Mar Rosso alle trincee dell’Ucraina, passando per il Libano e la martoriata Palestina.
Stati Uniti e Israele hanno individuato nella Siria il punto debole da attaccare per colpire Mosca e Teheran. La Siria vive in guerra da 13 anni, soggetta a ferocissime sanzioni da parte degli americani e sottoposta dagli israeliani a sistematici bombardamenti che si sono intensificati tra ottobre e novembre, spianando la strada all’offensiva dei terroristi islamici, partiti dalla regione siriana di Idlib sotto controllo turco e poi dilagati in gran parte del paese. Se la Siria dovesse cadere, la Russia rischierebbe di perdere le sue basi sul Mediterraneo, e l’Iran perderebbe il collegamento con Hezbollah in Libano.
Purtroppo, Putin, nel 2020, invece di distruggere la roccaforte dei tagliagole islamisti, ha voluto fidarsi di Erdogan, ha creduto che il leader turco avrebbe rispettato gli accordi di Astana, i quali garantivano la pacificazione di Idlib sotto l’influenza di Ankara. E’ stato un grave errore. Come dice il proverbio, “il medico pietoso fa la piaga verminosa”: se non si prendono i provvedimenti adeguati perché dolorosi, il male si aggrava irrimediabilmente. Sia di monito ai russi: mai adottare mezze misure e mai fidarsi delle controparti occidentali… e dei suoi giannizzeri!
Interessante sarebbe capire che cosa intendano fare i cinesi. Si rendono conto che, se cede la Russia, la prossima vittima dell’imperialismo americano-sionista e dei suoi servi sciocchi saranno proprio loro? La Cina è un paese enorme che dispone di un apparato industriale di prim’ordine, di centinaia di migliaia di soldati e di una gran quantità di efficientissimi sistemi d’arma. Un suo intervento militare sarebbe decisivo per risolvere i conflitti in corso, facendo addivenire a più miti consigli i cowboy, i sionisti e i neo-ottomani. Se poi decidesse di formare un blocco militare coeso con la Russia, l’Iran e la Corea del Nord, sarebbe inattaccabile. Ma il suo silenzio, nella situazione attuale, più che dalla prudenza del saggio, sembra essere dettato dalla vile indole del mercante.
il neo ottomanesimo e pan turchismo ( e pan turanesimo) si scontrerá inevitabilmente con la russia.oltre al famigerato motto di erdogan su cosa avesse bisogno la turchia quando fu eletto ( islam,islam,islam), il suo espansionismo culturale e storico presso I paesi turcofoni e turanici è tutt’uno con l’islam nella sua ideologia.
per chi ha fede ,ricordarsi, inoltre, della profezia di un santo monaco di monte Athos sulla guerra con la Russia. la distruzione della Turchia e il ritorno di Costantinopoli alla Grecia.( pare che ci siamo,stante ai riferimenti lasciati dal monaco ). i restanti turchi che non si convertiranno,se ne andranno esuli nelle steppe dalla quali,un tempo, vennero.
il mondo sunnita non li aiuterà. per loro sono,erano dei conquistatori del vero islam.
Purtroppo, quello che accade in Medio Oriente e tutti i mali che lo riguardano, negli ultimi anni specialmente, è frutto della paura della perdita di potere da parte di un sistema che si è instaurato proprio come conseguenza nefasta della caduta dell’Impero Ottomano. Le stesse monarchie arabe, che hanno assalito la Siria negli ultimi anni si instaurarono grazie al supporto del sostegno occidentale. Tra queste, vi è la monarchia dei sauditi,che nacque con il salafismo sostenuto dagli inglesi. Questi stessi poteri hanno cercato di minare l’emergere dell’Iran(e degli alleati mondiali nella regione del Medio Oriente). Il neo ottomanesimo di Erdogan è stato in realtà confluente con le politiche dell’imperialismo USA ed israeliano nella regione. Avrebbe fatto meglio Erdogan, proprio per dare slancio all’importanza della Turchia, ad allearsi con Russia e Cina, in maniera tale da rendere impenetrabile la regione all’ingerenza esterna e dare senso ad una sua politica di influenza mondiale e di prestigio nel contesto dei BRICS. Come allora vi erano le potenze marittime contro gli Imperi Centrali, rappresentati dall’emergere della Germania e dal grande ed esteso territorio dell’Impero Ottomano, i quali si allearono,ancora oggi, le conseguenze dell’azione di questi poteri, stanno martoriando e distruggendo lo status quo che vede il consolidamento dell’influenza persiana nella regione del Medio Oriente e delle nuove superpotenze mondiali,in primis Russia e Cina. Ora, la Siria ha perso, poiché si è visto l’indebolimento di Hezbollah a causa dei bombardamenti di Israele. Il nuovo pericolo è una nuova balcanizzazione dell’area, un contesto di continua instabilità, che può favorire soltanto i nemici dell’Iran e della Russia, sia su scala regionale che mondiale. La Siria sarà al centro di tutto questo. L’altro problema sarà rappresentato dai curdi mafiosi, che, proprio come Israele, cercheranno, a loro volta, di strumentalizzare i problemi settari del contesto siriano per le loro rivendicazioni egemoniche regionali, supportate ed armate dagli stessi israeliani in chiave anti iraniana. Si è aperto il vaso di Pandora. A fare la differenza, sarà soprattutto il deterrente non convenzionale della Russia, direttamente toccata, oltre alla regione dell’Ucraina e del Caucaso,e la potenza economica e militare della Cina, che nell’area ha interessi di vitale importanza. Quanto ad Assad ed ai grandi guerrieri di Hezbollah, sarà ricordato come “simbolo epico”, di guerra, lotta e resistenza contro contro il male. La guerra combattuta in Siria è durata più della WW1 o della Seconda Guerra Mondiale. Ci insegna che un male, per quanto grande ed immane, può essere battuto con l’impegno, la resistenza e la pazienza di chi lotta, fino alla vittoria. La storia di Davide contro Golia passa in secondo piano in confronto a quanto accaduto in Siria dal 2011. Nello stesso, tempo, non bisogna mai fidarsi di coloro che fanno il doppio gioco. Mi piace anche vedere in Assad ed Asma i simboli della famiglia naturale contro il male mondiale.