di Luigi Cortese

La caduta del regime siriano di Assad, sostenuto dall’Iran e da Hezbollah, ha ridisegnato il panorama geopolitico del Medio Oriente, aprendo interrogativi sul destino di Teheran. Con Hezbollah decimato dagli attacchi israeliani e l’Iran incapace di rispondere adeguatamente, il regime degli ayatollah appare più vulnerabile che mai. Tuttavia, il crollo di Teheran potrebbe non portare alla stabilità, ma innescare nuove dinamiche pericolose nella regione e oltre.

L’instabilità derivante dalla caduta dell’Iran potrebbe aprire la strada a fazioni islamiste radicali, come quelle legate ad Al Qaeda, che potrebbero colmare il vuoto di potere in una regione sempre più frammentata. Il Medio Oriente potrebbe trasformarsi in un epicentro del jihadismo globale, con implicazioni dirette per la sicurezza internazionale e per l’Europa in particolare.

In questo contesto, Israele potrebbe sfruttare il caos per portare avanti le sue mire espansionistiche nella regione, approfittando della debolezza dei suoi avversari. Senza più un contrappeso iraniano, le ambizioni di Tel Aviv non troverebbero ostacoli, rischiando di destabilizzare ulteriormente il Medio Oriente. Le azioni di Israele, già criticate per la loro aggressività, potrebbero intensificarsi, aggravando le tensioni e alimentando nuovi conflitti.

L’Europa, dal canto suo, sarebbe direttamente colpita. I flussi migratori, aumentati a causa dell’instabilità, potrebbero nascondere cellule jihadiste pronte ad approfittare della situazione. L’afflusso di rifugiati creerebbe ulteriori divisioni politiche e sociali, offrendo terreno fertile per movimenti estremisti. Le città europee rischierebbero di diventare bersagli di nuovi attacchi terroristici, mentre i governi si troverebbero a gestire una crisi umanitaria e di sicurezza senza precedenti.

A livello globale, la caduta dell’Iran altererebbe profondamente gli equilibri di potere. Gli Stati Uniti e i loro alleati occidentali sarebbero costretti a intervenire militarmente per cercare di contenere il caos, mentre Russia e Cina potrebbero sfruttare la situazione per espandere la loro influenza nella regione. Nel frattempo, Israele continuerebbe a perseguire i suoi obiettivi territoriali, senza incontrare resistenza.

Se il Medio Oriente dovesse trasformarsi in una regione dominata da fazioni islamiste e dalle ambizioni espansionistiche di Israele, le ripercussioni si estenderebbero ben oltre i suoi confini. La caduta dell’Iran potrebbe sembrare una vittoria per i suoi oppositori, ma il prezzo da pagare sarebbe un mondo più instabile e pericoloso.

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