di Luigi Cortese 

L’ex presidente siriano Bashar al-Assad ha recentemente rilasciato una dichiarazione attraverso i canali social dell’ufficio presidenziale, svelando dettagli drammatici sugli ultimi giorni del suo governo e sulla sua decisione di lasciare la Siria. Al-Assad ha negato di essersi dimesso volontariamente o di aver cercato rifugio, sottolineando come la sua permanenza a Damasco fosse motivata dal dovere fino all’ultimo momento.

La caduta della Siria e il ruolo di Hayat Tahir al-Sham

Secondo l’ex presidente, il Paese è ormai “nelle mani dei terroristi“. Al-Assad ha attribuito gran parte della responsabilità della crisi siriana a Hayat Tahir al-Sham, un’organizzazione che ha giocato un ruolo determinante nella presa del controllo del territorio siriano. “Non ho lasciato la mia patria in modo pianificato, come cercano di far credere. Sono rimasto a Damasco fino alla mattina dell’8 dicembre, adempiendo ai miei doveri“, ha dichiarato al-Assad, smentendo le speculazioni che lo accusavano di aver abbandonato il Paese nel momento più critico.

“Non ho mai considerato la possibilità di dimettermi”

Al-Assad ha ribadito che non ha mai preso in considerazione l’idea di abbandonare il proprio incarico, nonostante la pressione crescente e la situazione ormai insostenibile. “In nessun momento ho considerato la possibilità di dimettermi o di chiedere rifugio“, ha scritto, aggiungendo che nessuna fazione gli ha mai proposto questa soluzione.

La sua decisione di restare fino alla fine, secondo quanto afferma, era guidata dalla convinzione che combattere fosse l’unica strada per opporsi al “massacro operato dai terroristi”.

Una riflessione sulla leadership e sul futuro della Siria

Con un tono carico di amarezza e determinazione, al-Assad ha ammesso che, quando lo Stato cade in mano ai terroristi, “qualsiasi posizione si svuota di scopo“. Questa constatazione, tuttavia, non ha scalfito il suo legame con il Paese e la sua gente. “Il mio profondo senso di appartenenza alla Siria e alla sua popolazione rimane immutato, in qualsiasi posizione o circostanza“, ha affermato, esprimendo la speranza che la Siria possa tornare a essere libera e indipendente.

Una Siria ancora in crisi

Le parole di Bashar al-Assad arrivano in un momento in cui la Siria si trova in una situazione di grave instabilità politica e sociale. Le fazioni armate continuano a contendersi il controllo del Paese, e milioni di cittadini vivono una quotidianità segnata dalla paura e dalla precarietà. La testimonianza dell’ex presidente, pur sollevando interrogativi sul suo operato e sulla gestione della crisi, pone l’accento su una realtà drammatica: il futuro della Siria resta incerto e legato a dinamiche internazionali e interne estremamente complesse.

Concludendo, al-Assad ha rivolto un messaggio di speranza alla popolazione siriana, auspicando una rinascita che restituisca al Paese la sua libertà e la sua indipendenza. Una speranza condivisa da milioni di siriani che, nonostante tutto, continuano a credere in un futuro migliore.

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