di Gloria Callarelli (Foto: Harnwell-Meloni-Trump)
Benjamin Harnwell è corrispondente italiano di uno dei più noti asset televisivi legati al neoeletto presidente degli Stati Uniti, Donald Trump: “Steve Bannon’s War Room”, così si chiama, è infatti un podcast diretto dall’ideologo Steve Bannon, stratega politico ed ex consigliere proprio del tycoon nella precedente tornata elettorale. Con Harnwell abbiamo parlato, in una intervista esclusiva, delle recenti dichiarazioni di Steve Bannon rivolte al presidente del consiglio Giorgia Meloni. Dichiarazioni che, vedremo, nascondono degli intenti politici ben precisi.
Harnwell grazie per la disponibilità. Bannon in una recente intervista ha detto della Meloni la seguente frase: “Dice di essere donna di destra? Lo dimostri: non sulle questioni culturali ma sulla guerra, i soldi il potere”. Che cosa intendeva dire?
E’ una domanda molto importante anche per l’Italia. In Italia si utilizza l’1,46% della spesa per la Difesa. Il limite voluto per essere membro NATO è del 2%. L’Italia quindi è molto sotto la soglia dell’accettabilità. Tutto questo mentre la guerra in febbraio 2025 raggiungerà i tre anni: per quasi l’intero percorso del conflitto, più della metà del popolo italiano non ha appoggiato l’intervento dell’Italia nella guerra in Ucraina. La Meloni ha appoggiato la guerra dicendo, come tutti i Paesi d’Europa, che se Putin non fosse stato fermato dall’Ucraina, vi sarebbe stato il rischio di un invasione russa in tutta Europa. Questo è l’unico argomento che NATO, amministrazione Biden e UE hanno offerto per giustificare il prezzo enorme dell’intervento.
Oggi, con Trump, che accade?
Oggi, con il presunto ritiro degli USA dalla guerra che avverrebbe dopo l’insediamento del Presidente Trump, i Paesi d’Europa devono decidere se vogliono andare avanti e appoggiare l’Ucraina da soli, o se vogliono incoraggiare l’Ucraina a trovare un cessate il fuoco. Questa è la scelta. Trump ha dichiarato di poter trovare la pace entro le prime 24 ore dal suo insediamento. Altre capitali europee hanno già cominciato a dire che offriranno da loro le garanzie di sicurezza all’Ucraina, quindi di proseguire le ostilità. Non lo faranno secondo me, perché non ne hanno neanche la possibilità economica.
La Meloni si trova dunque a un bivio.
Si. La difficoltà della Meloni adesso, da brava atlantista, dopo aver portato il paese — scusatemi, la Nazione — a questo punto, è quella di decidere se andare avanti con il supporto alla guerra o ritirare l’Italia. Se lei decidesse di ritirare l’Italia quale spiegazione potrebbe offrire al suo popolo avendo detto da tre anni che la Russia è una minaccia esistenziale anche per l’Italia stessa? La sua difficoltà ora è questa. Nessuno di questi governi europei aveva pensato che Trump potesse tornare alla Casa Bianca. Non solo Roma, anche Berlino e anche Londra hanno proseguito la guerra causando un danno enorme alle proprie economie. Se la minaccia esistenziale, dunque, esiste veramente dovrebbe continuare, per coerenza, la guerra anche senza gli USA. Però come dicevo prima — mancano sia i soldi che la volontà popolare.
E’ stata una sorta di provocazione nei confronti della Meloni? Bannon ha voluto “rimproverarla” per gli errori commessi seguendo ciecamente Biden?
Direi che forse c’è questo aspetto ma c’è anche un richiamo per lei di ritornare all’ovile.
Anche un consiglio “amichevole” dunque.
Se Steve Bannon avesse voluto, avrebbe potuto essere più severo. Ha scelto di limitarsi perché vuole lasciare aperta la possibilità che la Meloni riscopra le sue vere origini.
Questo anche dopo quello che ha detto Trump alla Meloni.
“Trump è un uomo di grande cuore” — così ha detto Steve — ma nel suo commento c’è anche secondo me un avviso al governo italiano: ti stiamo tenendo d’occhio.
Che farà la Meloni?
Da vedere. Governo Trump non vuole da suoi alleati belle parole ma fatti. Meloni dovrà fare i conti con questo.
In conclusione diremmo più un assist dunque piuttosto che un rimprovero.
Ci sono diverse letture delle parole di Steve Bannon che sono tutte legittime, in fin dei conti. C’è un aspetto di richiamo all’ovile, c’è un aspetto di provocazione, c’è un aspetto di avvertimento — forse anche di un ammonimento. Steve è uno dei pensatori più profondi al mondo e il suo pensiero dunque si presta a una molteplicità di letture che sono tutte valide allo stesso tempo.
Dopo aver portato l’Italia a un livello tale di vassallaggio verso gli interessi statunitensi da far invidia al PD, la Meloni sta ora dimostrando il suo “talento” in un impegnativo esercizio di equilibrismi e acrobazie degno di un artista circense. Da un lato rivendica tutte le bugie russofobe propalate nei suoi due anni di governo per giustificare di aver buttato un numero indefinito di miliardi (i numeri sono secretati) nel sostegno bellico all’Ucraina. Solo per fare esempio, in una trasmissione su Rete 4 dell’anno scorso, ha dichiarato: “Putin… vuole ripristinare i confini storici della Russia che ragionevolmente incorporano Ucraina, Moldavia, Georgia, i Baltici, una parte della Finlandia, volendo anche la Polonia”. (E perché non anche il Portogallo, signora Meloni? Quando si sparano cazzate così grosse non bisogna andare al risparmio…). Dall’altro lato, però, sa che gli elettori, a cominciare da quelli del suo partito, sono pronti a punire chi vuole portarci in guerra contro la Federazione Russa e quindi, complice soprattutto il cambio di inquilino alla Casa Bianca, deve cercare di cambiare rotta senza smentire clamorosamente se stessa. Impresa ardua, ma la faccia tosta non le manca.
La spesa per la Difesa dell’1,46% è troppo
bassa ? Gli USA ed i suoi adepti vogliono farcela portare al 2% ?
Strano !
Fino a non molto tempo fa ci volevano come il fratello povero della loro famiglia , ora che arrancano un po’ ovunque nel mondo , hanno bisogno di stampelle e puntelli per reggersi in piedi .
Finita la seconda guerra mondiale , ci hanno costretto a firmare un iniquo trattato di pace , ove , guarda caso , le limitazioni ai nostri armamenti furono significativi .
Riporto , qui di seguito , gli articoli del trattato , siglato il 10 febbraio 1947 a Parigi , o meglio , estrapolo alcuni passaggi di quel trattato , quelli più limitativi ed umilianti per noi .
– […]
– articolo 51
L’Italia non dovrà possedere , costruire o sperimentare :
I ) alcuna arma atomica ,
II ) alcun proiettile ad autopropulsione o guidato , o alcun dispositivo impiegato per il lancio di tali proiettili (salvo le torpedini o i dispositivi di lancio di torpedini facenti parte dell’armamento normale del naviglio autorizzato dal presente trattato ) ,
III ) alcun cannone di portata superiore ai 30 chilometri ,
IV ) mine marine o torpedini di tipo non a percussione , azionate da meccanismo non a influenza ,
V ) alcuna torpedine umana .
– articolo 52
E’ vietato all’Italia l’acquisto , sia all’interno che all’estero , o la fabbricazione di materiale bellico di origine o di disegno germanico o giapponese .
– […]
– articolo 54
Il numero totali di carri armati , pesanti e medi , delle Forze Armate Italiane non dovrà superare i 200 ,
– […]
– articolo 59
I ) Nessuna nave da battaglia potrà essere costruita , acquistata o sostituita dall’Italia ,
– […]
– articolo 60
I ) Gli effettivi totali della Marina Italiana , non compreso il personale dell’Aviazione per la Marina , non potranno superare i 250.000 uomini , tra ufficiali e marinai ,
– […]
– articolo 61
I ) Gli effettivi dell’Esercito Italiano , compresi la Guardia di Frontiera , saranno limitati a 185.000 uomini , comprendenti le unità da combattimento , i servizi e il personale di comando e a 65.000 Carabinieri . Ciascuno dei due elementi potrà variare di 10.000 uomini , purché gli effettivi totali non superino i 250.000 uomini . L’organizzazione e l’armamento delle Forze Italiane di terra e la loro dislocazione nel territorio italiano , dovranno essere concepiti in modo da sodisfare unicamente compiti di carattere interno , di difesa locale delle frontiere italiane e di difesa antiaerea .
– […]
– articolo 64
I ) L’Aereonautica Militare Italiana , compresa tutta l’Aviazione per la Marina , dovrà essere limitata ad una forza di 200 apparecchi da caccia e da ricognizione e da 150 apparecchi da trasporto , da salvataggio in mare , da allenamento (apparecchi-scuola) e da collegamento . Nella cifra predetta sono comprese le cifre di riserva . Tutti gli apparecchi , fatta eccezione di quelli di caccia o da ricognizione , devono essere privi di armamento . L’organizzazione e l’armamento dell’Aereonautica Italiana e la relativa dislocazione sul territorio italiano devono essere concepiti in modo da sodisfare soltanto le esigenze di carattere interno e di difesa locale delle frontiere italiane e di difesa contro attacchi aerei .
II ) L’Italia non potrà possedere o acquistare apparecchi concepiti essenzialmente come bombardieri o muniti di dispositivi interni per il trasporto di bombe .
– articolo 65
I ) Il personale dell’Aereonautica Militare Italiana , compreso quello dell’Aviazione per la Marina , dovrà essere limitato ad un effettivo totale di 25.000 uomini , comprendenti il personale combattente , i comandi e i servizi .
[…]
Questo dovrebbe essere noto ai Partiti , presumo ! Eppure , sono sicuro che qualcuno prima o poi esaudirà la richiesta del padrone .
Ritengo che il 2% si possa fare , ma anche il 4% , ma prima bisogna uscire dalla NATO . Bisogna stare lontano da coloro che prima ci hanno voluto , ed ottenuto , come un cane da bastonare , adesso ci vogliono e , ci ottengono , come un servo da comandare .
D’accordo ! Vae Victis ! ( guai ai vinti ! ) , ma occorre porre un limite , alle inique richieste del padrone . Ci hanno sconfitti nel ’45 , bene ! Adesso facciano loro e , da soli , i gendarmi del mondo .
Hanno voluto la bicicletta , e adesso si diano da fare , da soli , a pedalare .
Torpedine umana ?
Con torpedine , oltre ad indicare un pesce della famiglia delle torpedinidi , dell’ordine dei raiformi e della classe dei cartilaginei , in grado di emettere potenti scariche elettriche capaci di stordire o uccidere le sue prede , si denomina anche un ordigno bellico dotato di autopropulsione e con testata stagna in grado di contenere esplosivo . In altri termini : il siluro .
L’aggettivo umano è dovuto al semplice fatto che alcuni di questi ordigni , nello specifico , che possono essere anche privi di ogiva e di esplosivo , ma , comunque , sono sempre in grado di trasportare o trainare un piccolissimo equipaggio composto di due uomini .
Sono noti anche con l’acronimo SLC , ossia , siluri a lenta corsa .
Sono stati dei veri e propri mezzi d’assalto e , una specialità della nostra Marina .
L’dea si deve all’ ingegnere , nonché ufficiale della Regia Marina , Raffaele Rossetti che , durante la prima guerra mondiale , insieme ad un suo commilitone , Raffaele Paolucci , medico chirurgo e , anch’egli ufficiale della Regia Marina , si introdussero , furtivamente , al traino di uno di questi siluri , nel munitissimo porto di Pola , dove il 1° novembre del 1918 , fissarono una carica di esplosivo sotto la corazzata austrica Viribus Unitis , facendola affondare .
Un paio di curiosità : il mezzo venne soprannominato “mignatta” , Paolucci e Rossetti furono entrambi decorati con una medaglia d’oro al valor militare , ed entrambi ,al termine del conflitto , divennero parlamentari , però il primo , fu dapprima fascista , e poi nel secondo dopoguerra monarchico . Il secondo , invece , liberale prima ed antifascista poi .
Il siluro fu perfezionato da Teseo Tesei che lo utilizzò durante il secondo conflitto mondiale , denominandolo “maiale” e , allocando i due uomini dell’equipaggio a cavalcioni sul mezzo e , non più al traino di esso .
Nella notte tra il 25 ed il 26 luglio 1941 , due “maiali” avevano il compito di scardinare le reti di protezione poste all’imbocco del porto di La Valletta per consentire l’ingresso di alcuni barchini esplosivi che dovevano puntare sulle navi inglesi e farle saltare in aria . Qualcosa andò storto , uno dei due “maiali” andò in avaria , Tesei , intrepido ufficiale della Regia Marina , non si diede per vinto , ed insieme al suo sottufficiale , Alcide Pedretti , si fecero saltare in aria con il proprio mezzo ., portando parzialmente a compimento la missione . Entrambi furono decorati con la medaglia d’oro al valore militare alla memoria ed entrambi avevano fatto parte della X Flottiglia MAS .