di Antonio Azzerlini

Ci risiamo. A Ponsacco, in provincia di Pisa, si è verificato un ennesimo tentativo di occupare abusivamente un’abitazione di proprietà di una famiglia italiana da parte di persone appartenenti all’etnia rom. Per alcuni giorni i proprietari hanno dormito all’interno dell’immobile letteralmente barricati e con loro ha trascorso la notte anche l’assessore della lista civica Civitas Ponsacco, Samuele Ferretti, il quale aveva lanciato un appello di aiuto al resto della cittadinanza affinché si muovesse in difesa della famiglia G., proprietaria della casa in questione nel centro del paese. Anche il sindaco Gasperini si è mosso dialogando con le famiglie rom per giungere ad una soluzione, tanto che il presidio in difesa dell’appartamento è stato tolto in seguito a questo incontro. Tuttavia, i G. stanno facendo murare le porte interne con lo scopo di impedire ai rom di impadronirsi del secondo piano della casa. È stato definito, da Ferretti e Gasperini, “un fatto gravissimo ciò che è accaduto”. E hanno ragione.

Ma in concreto, quali sono le soluzioni adottate per risolvere questa situazione? È stata effettuata una denuncia ai carabinieri. È stato anche coinvolto un parlamentare della Lega, Edoardo Ziello. È stato messo in moto l’apparato sociale per trovare soluzioni abitative per i rom. Invece l’iniziativa di Ferretti è stata plateale. Sembrava volesse incitare la popolazione di Ponsacco ad una sorta di rivoluzione (ovviamente a chiacchiere) contro l’invasore.

Vediamo di fare qualche considerazione. Innanzitutto, le iniziative prese dalla giunta comunale appaiono ridicole perché mostrano un atteggiamento remissivo nei confronti di persone che violano la legge e che dovrebbero essere portate via a forza dal luogo. In secondo luogo, siamo di fronte ad un ennesimo attacco alla proprietà privata, la cui concezione è strettamente legata all’individuo inteso come cittadino dotato di diritti sacrosanti e alla famiglia considerata quale simbolo e nucleo primario di ogni società civile.

È il caso di ricordare l’episodio di Magenta di alcuni mesi fa per mettere in luce una differenza nell’atteggiamento assunto in quell’occasione rispetto a questa. Una villetta appartenente ad una signora italiana venne occupata abusivamente da una famiglia rom che alla fine fu fatta sgomberare dopo una battaglia legale abbastanza lunga. In quel frangente la politica sembrava non approdare a soluzioni concrete e la situazione sarebbe rimasta stagnante se Forza
Nuova non fosse intervenuta con dei presidi e non avesse innalzato un polverone mediatico fino ad arrivare allo sgombero dell’abitazione.

Non siamo di fronte soltanto ad un problema giuridico e ad uno culturale, ma entra in gioco anche una problematica sociale. E le questioni sociali si riflettono anche su quelle economiche perché, trovare soluzioni abitative per i rom da parte della giunta di Ponsacco significa spendere soldi dei contribuenti per occuparsi di chi, magari, contribuente non è. Citiamo anche l’articolo 10 del DDL sicurezza approvato alla camera dal governo, a cui sono stati aggiunti due emendamenti: l’articolo 634 bis, che prevede il reato di occupazione arbitraria di un immobile destinato ad altri; e il 321 bis, che consente, su indicazione del giudice, alle forze dell’ordine di intervenire in tempi rapidi per procedere allo sgombero. Tutto molto bello a parole, ma che rimarrà inchiostro su carta, perché la pesantissima burocrazia ad ogni livello e la giustizia orientata ne impediranno l’applicazione. E questo non aiuterà a risolvere il problema della sicurezza che rappresenta un altro tasto dolente che si evince dal problema degli abusivi e che contribuisce ad aumentare l’esasperazione della gente.

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