di Cris Baldelli
Con la fine del 2024 arrivano le consuete discussioni sui personaggi più influenti dell’anno. Tra i nomi principali spiccano Cecchettin, Musk e Trump, ma nessuno sembra avere il coraggio di menzionare colui che, in questo momento, domina incontrastato la scena del web e del dibattito sociale. Se ancora non avete capito di chi stiamo parlando, forse siete completamente scollegati dall’attualità.
Non è necessario ripercorrere la biografia di Luigi Mangione, poiché ormai tutto il mondo conosce la sua storia. Il caso del ventiseienne, laureato in informatica e accusato di aver ucciso Brian Thompson (amministratore delegato della United Healthcare), è diventato un fenomeno mediatico che ha superato i confini della cronaca per trasformarsi in un caso culturale.
L’hype intorno a questo ragazzo ha raggiunto livelli tali che persino i più esperti sociologi e psicologi delle masse faticano a trovare una spiegazione razionale. Forse è difficile accettare una realtà evidente anche al più ostinato dei “boomer”: Luigi Mangione è (forse) il fenomeno più sorprendente e trasgressivo che l’epoca moderna potesse offrirci. Una storia che sembra uscita direttamente da South Park, con tutti gli elementi di una satira contemporanea: coraggio, assurdità, impeto, sarcasmo, tumulto, horror, e un tocco di narcisismo.
Nel caos che lo circonda, dovremmo goderci questo personaggio unico prima che la sua immagine venga distorta in un’ennesima caricatura mediatica. Immaginate un futuro in cui Luigi venga rappresentato come un afroamericano vegano, non binario, alla guida di un’auto elettrica, pronto a criticare il patriarcato.
Non si tratta di giustificare le sue azioni, né di condannarle. Stiamo semplicemente osservando l’ennesima trasformazione di un individuo in una “bestia” del circo mediatico americano. Come tutti i meme virali di Internet, anche Mangione finirà probabilmente nel dimenticatoio. E proprio per questo non può essere definito un rivoluzionario.
Il rivoluzionario lascia un’eredità morale, sociale e politica che resiste al tempo, incarnando l’essenza di un’epoca e proiettandola nel futuro. Luigi, invece, rappresenta una vignetta di umorismo nero, destinata a svanire una volta finito il clamore.
La cultura statunitense, del resto, ci ha abituati a personaggi simili: figure che non aspirano certo alla santità, ma che esercitano un fascino ambiguo. Nessun altro paese trasforma i criminali in celebrità con la stessa disinvoltura degli Stati Uniti. Questo è l’insegnamento americano: ciò che crei può anche distruggerti.
Luigi è il prodotto di un capitalismo esasperato. Non è un rivoluzionario come l’Unabomber, che rifiutava il sistema capitalista per costruirsi un mondo interiore alternativo. Al contrario, Mangione vive perfettamente inserito in quel sistema: esteticamente gradevole, benestante, laureato, con un’intelligenza superiore alla media.
Eppure, uccide un dirigente di una multinazionale con una pistola stampata in 3D, incide sui proiettili parole incomprensibili, pubblica tutto su TikTok e viene arrestato in un McDonald’s. Più capitalista di così?
Luigi ha fatto ciò che altri non sono riusciti a fare: ha usato le armi del sistema contro il sistema stesso. È questo che lo distingue.
Non voglio erigerlo a eroe o martire, né demonizzarlo. È semplicemente ciò che vediamo: un meme vivente, un simbolo dell’epoca attuale, capace di catalizzare l’attenzione più delle clip virali degli streamer.
Ecco a voi Luigi Mangione: il meno peggio che la società del materialismo e del capitalismo oppressivo è in grado di offrirci in questo momento storico.
Ma perché Luigi Mangione piace tanto al pubblico americano (e non solo americano)?
Perché rappresenta la rivolta dell’uomo medio contro le degenerazioni delle istituzioni, contro le assurdità di una macchina sociale che ignora i veri bisogni umani, contro le spietate conseguenze di un modello economico che ha come stella polare la massimizzazione del profitto. Perché è l’eroe che agisce là dove c’è il rischio che i delitti rimangano impuniti e che i mascalzoni, soprattutto se ricchi e potenti, la facciano franca. Perché è il giustiziere che vendica le sempre frustrate istanze di giustizia del cittadino che si sente inerme difronte all’arroganza e ai soprusi dei “pezzi grossi”.
E’ anche lui un prodotto della società dei consumi e dello spettacolo? La sua azione è moralmente censurabile e politicamente improduttiva?
Può darsi. Ma se penso, appena appresa la notizia, ai brividi che saranno corsi lungo la schiena di tanti politicanti, virostar e manager di Big Pharma…
P.s.: le parole incise sui proiettili non sono affatto incomprensibili, sono chiarissime. DENY (nega), DEFEND (difendi), DEPOSE (deponi) rappresentano il protocollo-standard a cui si attengono le compagnie assicuratrici sanitarie negli Stati Uniti per negare cure indispensabili o non concedere rimborsi a persone che pure hanno pagato regolarmente le costosissime polizze.
Conseguenze della società americana. Non dimentichiamo, che, gli Stati Uniti, specialmente le degenerazioni degli ultimi decenni, che nulla hanno a che vedere con i valori della stessa Costituzione americana, la quale nasce con il principio di uguaglianza dei cittadini tutti di fronte a Dio, sono diventati il Paese-piattaforma delle politiche economiche, fiscali e sociali di Ayn Rand e laddove tutto è privato o deve essere privatizzato. La stessa Ayn Rand pensava che, se sei povero e non puoi curarti, qualora dovesse capitarti qualcosa, è colpa tua. Questo è il senso di un assolutismo individualista,quello caro alla filosofa ebrea. Un pensiero definito perfettamente satanista, persino da LaVey, dopo avere analizzato Ayn Rand. Pensate che, anche in Italia, vi sono plutocrati, che, contribuendo alla distruzione dello Stato, compresa la sanità pubblica, vanno poi a curarsi proprio in America. Pensate alle cerchie, come quella di Formigoni&Co, che hanno contribuito alla distruzione della sanità pubblica in Lombardia. E questo è il modello, che vorrebbero esportare sistematicamente in Italia ed in tutti i Paesi europei. L’istruzione… idem. Gli studi universitari, negli Stati Uniti, sono privilegio di pochi,mentre va avanti la sostituzione etnica a tutto spiano attraverso la creazione di una nuova élite multiculturale. Il profitto a tutti i costi ha portato alla creazione di un sistema mostruoso, come quello rappresentato dal CEO delle assicurazioni sanitarie. C’è chi lucra sulla salute delle persone, quindi sulla vita stessa delle persone. Questo sistema ha creato vittime, quindi conseguenze. Mangione,che, tra le altre cose, si opponeva anche alla cultura Woke,quindi di astrazione repubblicana, è considerato un eroe in USA ed in tutto il mondo. Non è certo un rivoluzionario, ma espressione diretta di ciò che accade nella società e mette in risalto ciò che pensa davvero la gente comune. E piuttosto che comprare t-shirt con la faccia di Biden, preferisce quelle con il selfie di Luigi.
Per il resto, condivido anche il commento di Massimo.