di Roberto Fiore

Un esponente della maggioranza ha dichiarato alcuni giorni fa che il debito, di cui gli italiani pagano solo in interessi, in un anno, 90 miliardi di euro, ammonta oggi a circa 3mila miliardi di euro. E’ ovvio che questa somma è tale che il tanto decantato PNRR non può minimamente contribuire a diminuirla. L’economia italiana è condannata alla depressione ed all’impossibilità di risolvere i problemi strutturali e di ingiustizia sociale (pensioni e paghe basse e impossibilità per un italiano di vivere come era prima con uno stipendio per famiglia) grazie alla presenza di questo pesante ed odioso debito.

Forza Nuova già nel 1997 sostiene, tra i suoi 8 punti, che “venga cancellato il debito pubblico nei confronti del Fondo Monetario e di altri istituti, fonte di ingiuste imposte. Sia lo Stato, inoltre, a battere moneta negli interessi del popolo, sottraendo alla banca questo potere ingiustamente acquisito. Solo così i popoli della terra si libereranno dall’ingiusto debito che sta portando miseria e fame in un mondo che grazie all’avanzamento tecnologico, potrebbe vivere nell’abbondanza e nel benessere economico”. Sostenere che il debito non debba essere pagato non è una forma di populismo, ma è un concetto solido, asse per un pensiero politico rivoluzionario. La liberazione dal fardello politico ed economico, che dal 1945 opprime l’Italia, si evidenzia in questo “ingiusto” o “odioso” debito che opprime la vita degli italiani dalla fine degli anni 70.

Il “debito odioso” è un ragionamento che è stato sollevato dagli Stati che pagano un debito perché la propria èlite politica aveva contratto un debito contro gli interessi del popolo. E’ stato più volte esaminato e considerato dai tribunali internazionali, nel momento in cui i regimi finiscono e le guerre vengono perse. I tribunali, o il gruppo di vincitori, hanno sostenuto, ad esempio nel caso che riguardò l’Iraq di Saddam Hussein, che il debito acquisito dallo stesso di 125 miliardi di dollari non potesse più essere pagato dagli iracheni perché contratto al fine del mantenimento del regime secondo una visione faziosa, corrotta e partigiana della politica.

Un altro caso eclatante, e per noi forse più interessante, è quello dell’Ecuador che, alcuni anni fa, portò in tribunale le banche internazionali al fine di dichiarare il proprio debito “odioso” e quindi da non pagare. Tutti i prestiti contratti, comunque, hanno sempre come sede giudicante per eventuali contenziosi, i tribunali americani, che costituiscono un porto sicuro per le banche. Nel caso dell’Ecuador, però, lo stesso tribunale americano, ha riconosciuto che i debiti contratti furono debiti ingiusti per il popolo e favorevoli solo all’elite corrotta, liberandolo hic et nunc da un giogo che ne impediva lo sviluppo. Alcuni responsabili economici dell’ Ecuador sostennero poi, che in pochissimo tempo l’ esenzione del pagamento dell’ l’Ecuador avesse di fatto liberato dalla povertà due terzi della popolazione.

In Italia e nell’Occidente, la questione è ancora più semplice perché l’elemento “odioso” del prestito, di evidenzia ab initio, quando il debito viene contratto: infatti chi presta non dà del proprio denaro o una ricchezza esistente, ma crea denaro dal nulla per poi darlo in prestito allo Stato (italiano) che consapevolmente indebita il popolo. Questo è il motivo per cui FN dal 1997 sostiene che il debito non debba essere pagato. Oggi l’alternativa è: o pagare 90 miliardi all’anno senza nemmeno ridurre il debito o di uscire dal tunnel dell’usura con l’idea di far rinascere immediatamente l’economia e il progresso che ci sono stati negati, dal ’45 ad oggi, da quel coacervo di forze mafiose, massoniche e finanziarie internazionali che hanno come obiettivo: “ la fame nel mezzo dell’ abbondanza ”. Solo con un governo rivoluzionario (e la fine del governo Meloni), fuori dall’influenza americana e libero da imposizioni coloniali, l’Italia si potrà liberare, finalmente, dall’usura.

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