La recente convocazione di un vertice europeo a Parigi da parte del presidente francese Emmanuel Macron rappresenta un tentativo dell’Unione Europea di riaffermare il proprio ruolo nel processo di pace tra Russia e Ucraina. Questa mossa giunge in risposta alle iniziative degli Stati Uniti, che hanno avviato negoziati diretti con la Russia, escludendo di fatto l’Europa dalle discussioni cruciali sul futuro dell’Ucraina.
Il vertice, previsto per oggi, 17 febbraio 2025, riunirà i leader di Germania, Italia, Polonia, Paesi Bassi, Danimarca, Regno Unito, oltre ai presidenti della Commissione Europea e del Consiglio Europeo, e il segretario generale della NATO. L’obiettivo dichiarato è consolidare una posizione comune europea e valutare l’eventuale dispiegamento di una forza di pace in Ucraina.
Tuttavia, questa iniziativa potrebbe essere interpretata come l’ultimo tentativo di un’Unione Europea in declino di dimostrare una forza e un’influenza che, nei fatti, sembrano sempre più limitate. Nonostante gli sforzi di Francia e Germania per guidare la politica estera europea, l’UE appare spesso divisa e incapace di agire con decisione. Inoltre, l’allineamento dell’Europa alle posizioni di Parigi e Berlino ha portato l’Unione a essere percepita come un’entità bellicosa, pronta a seguire strategie che non sempre riflettono gli interessi di tutti i suoi membri.
La scelta degli Stati Uniti di escludere l’Europa dai negoziati di pace potrebbe essere vista come un segnale della diminuzione dell’influenza europea sulla scena internazionale. Mentre Washington e Mosca discutono direttamente del futuro dell’Ucraina, l’UE sembra relegata a un ruolo marginale, costretta a organizzare vertici d’emergenza per cercare di rientrare nel gioco diplomatico.
In questo contesto, la conferenza di Parigi potrebbe essere interpretata come l’ultimo miagolio di un gatto morente convinto di essere un leone: un’Unione Europea che, nonostante le apparenze, fatica a esercitare una reale influenza nelle questioni geopolitiche globali. La sfida per l’Europa sarà dimostrare che può ancora essere un attore chiave sulla scena internazionale, capace di contribuire in modo significativo alla pace e alla sicurezza globali.
Unione Europea e Gran Bretagna, rimaste completamente spiazzate dal dialogo che si è aperto direttamente tra Stati Uniti e Russia per porre fine al conflitto in Ucraina, vorrebbero ritagliarsi un ruolo da protagoniste in questo dramma, quando in realtà sono solo delle inutili e patetiche comparse. I suoi leader, riunitisi a Parigi, non riescono ad accettare il fatto che la Russia abbia vinto nonostante avesse contro trenta paesi della NATO. A differenza degli americani che sono pragmatici, loro sono dei somari, per di più presuntuosi, capaci solo di proseguire lungo la rovinosa strada intrapresa e continuare a ragliare (amo i gatti e non paragonerei mai personaggi come Scholz, Macron e Starmer a quegli adorabili felini).
Vorrei dire a quelli che in buona fede parlano di solidarietà europea, di esercito europeo, della necessità di avere una politica estera comune ecc., che L’UNIONE EUROPEA E’ IL PEGGIOR NEMICO DEGLI EUROPEI, è una struttura burocratica, usuraia e parassitaria al servizio delle classi dirigenti tedesche (non del popolo tedesco) e dei collaborazionisti francesi, polacchi e baltici. Ma vi ricordate con quale sadismo politici e banchieri tedeschi, sotto il vessillo dell’Unione Europea, distrussero la Grecia all’epoca della crisi dei debiti sovrani (alla faccia della solidarietà europea)? E per quanto riguarda specificamente noi italiani, vi siete dimenticati i sorrisini di Merkel e Sarkozy a Bruxelles e la lettera di Trichet e Draghi (rispettivamente presidente uscente e presidente entrante della BCE) al governo Berlusconi, preludio al golpe bianco che portò Mario Monti a Palazzo Chigi? Vi siete scordati le politiche di austerità che ci ha imposto quel pesce lesso lettone di Dombrovskis nel suo ruolo di commissario europeo, costringendoci a tagliare i nostri salari e le nostre pensioni? E ora dovremmo armarci fino ai denti per difendere i privilegi di questi inqualificabili personaggi contro i russi che non hanno mai mostrato ostilità nei nostri confronti e, anzi, ci hanno fatto vivere decorosamente vendendoci il loro gas a basso costo? Ma che vadano a farsi fottere!
La grandezza dell’Europa non ha nulla a che fare col progetto omologante dell’Unione Europea, propedeutico agli ancor più nefasti “Stati Uniti d’Europa”. La grandezza dell’Europa è nella grande peculiarità delle sue nazioni, nella straordinaria bellezza dei suoi popoli e dei suoi territori, nel fatto che ciascun Paese ha la sua storia, la sua lingua, la sua cultura, il suo ordinamento e la sua moneta. Solo con un ritorno alle sovranità nazionali potremo sperare di avere un’Europa in cui riconoscerci.