di Luigi Cortese

Le recenti elezioni federali in Germania hanno evidenziato una significativa avanzata dell’Alternative für Deutschland (AfD), partito di estrema destra che ha conquistato il 20,8% dei voti, raddoppiando il suo consenso rispetto al 2021). Questo risultato pone l’AfD come seconda forza politica nel paese, subito dietro l’Unione CDU-CSU di Friedrich Merz.

L’AfD, nato nel 2013 come movimento euroscettico, ha progressivamente ampliato la propria agenda politica, focalizzandosi su tematiche anti-immigrazione e anti-Islam. Questa evoluzione ricorda il percorso di Fratelli d’Italia (FdI) in Italia, partito che ha saputo capitalizzare su sentimenti nazionalisti e preoccupazioni legate all’immigrazione per accrescere il proprio consenso.

Tuttavia, nonostante la retorica infuocata e le promesse di politiche restrittive sull’immigrazione, l’AfD sembra aver assunto posizioni più pragmatiche nel tentativo di guadagnare rispettabilità e attrarre un elettorato più ampio. Questo approccio ha portato il partito a cercare alleanze con movimenti di destra europei, come dimostrano gli incontri tra i leader dell’AfD e figure politiche di spicco in Ungheria e Austria.

Questa strategia di normalizzazione e ricerca di alleanze con forze atlantiste e imperialiste potrebbe suggerire una perdita di identità originaria, trasformando l’AfD in un movimento disposto a compromessi pur di accedere al potere. Nonostante la retorica anti-immigrazione, le azioni concrete per affrontare il fenomeno migratorio appaiono limitate, sollevando interrogativi sulla reale efficacia del partito nel mantenere le proprie promesse elettorali.

In conclusione, l’AfD sembra seguire un percorso simile a quello di Fratelli d’Italia, evolvendosi da movimento radicale a partito più istituzionalizzato, pronto ad allearsi con forze politiche tradizionali per ampliare la propria influenza. Tuttavia, questa trasformazione solleva dubbi sulla coerenza ideologica e sulla capacità del partito di affrontare in modo efficace le sfide legate all’immigrazione, oltre a mettere in discussione la sua autentica identità politica.

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