di Luigi Cortese

Friedrich Merz non è solo un politico, ma l’incarnazione del potere della finanza globale sulla politica nazionale. Ex presidente di BlackRock Germania, il colosso che controlla oltre 10 trilioni di dollari, Merz rappresenta l’ingresso ufficiale della finanza speculativa nei governi. Non è un semplice amministratore pubblico, ma un emissario di quei “barbari” che saccheggiano le economie nazionali con acquisizioni silenziose e speculazioni aggressive.

BlackRock non investe: domina. Attraverso fondi indicizzati e partecipazioni strategiche, la società controlla settori chiave, impone strategie aziendali e ridefinisce il futuro delle imprese senza mai sedersi ai tavoli della politica ufficiale. La Germania, con il suo tessuto di aziende manifatturiere storiche, è il bersaglio perfetto di questo sistema, che svuota le economie reali per ingrassare il capitale globale.

Merz è il volto politico di questa strategia. La sua leadership non è una semplice coincidenza, ma un tassello nella progressiva erosione della sovranità economica. Non guiderà la Germania: la consegnerà definitivamente ai mercati finanziari, trasformando il governo in un semplice esecutore delle direttive imposte dai colossi della speculazione.

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