Friedrich Merz non è solo un politico, ma l’incarnazione del potere della finanza globale sulla politica nazionale. Ex presidente di BlackRock Germania, il colosso che controlla oltre 10 trilioni di dollari, Merz rappresenta l’ingresso ufficiale della finanza speculativa nei governi. Non è un semplice amministratore pubblico, ma un emissario di quei “barbari” che saccheggiano le economie nazionali con acquisizioni silenziose e speculazioni aggressive.
BlackRock non investe: domina. Attraverso fondi indicizzati e partecipazioni strategiche, la società controlla settori chiave, impone strategie aziendali e ridefinisce il futuro delle imprese senza mai sedersi ai tavoli della politica ufficiale. La Germania, con il suo tessuto di aziende manifatturiere storiche, è il bersaglio perfetto di questo sistema, che svuota le economie reali per ingrassare il capitale globale.
Merz è il volto politico di questa strategia. La sua leadership non è una semplice coincidenza, ma un tassello nella progressiva erosione della sovranità economica. Non guiderà la Germania: la consegnerà definitivamente ai mercati finanziari, trasformando il governo in un semplice esecutore delle direttive imposte dai colossi della speculazione.
La strada che dovrà percorrere Merz è in salita .
L’economia tedesca è ancora lenta e gli strascichi degli errori commessi dai passati governi , in campo economico e politico , si fanno ancora sentire . I tedeschi non hanno ancora smaltito le negative ripercussioni prodotte dalle scellerate scelte governative che , sono risultato tanto infruttuose quanto esiziali , sia per il Paese che per le famiglie . L’economia tedesca arranca ancora e la ripresa non è del tutto completa , ci vorrà , probabilmente , ancora un po’ di tempo affinché questa rientri e ritorni a pieno regime . Il vagabondare , in economia , non premia , anzi , punisce . Ne sanno qualcosa gli elettori tedeschi che , mai come questa volta sono accorsi numerosi alle urne , per urlare , con il silenzio del voto , tutta la loro insofferenza . L’affluenza al voto , nelle recenti elezioni , ha superato l’80% , un qualcosa che non si vedeva dal lontano 1990 , basti pensare che in Italia le passate elezioni , che hanno visto trionfare la Meloni , hanno registrato uno striminzito 64% . La rabbia del popolo germanico ha elevato sugli scudi l’AFD , che ha fatto incetta di voti nei Lander orientali , quelli dove la crisi economica ha mostrato il suo volto più duro e crudo . Ma la situazione politica che si è venuta a delineare non è affatto fluida , Merz sin dal 2021 aveva giurato , pubblicamente , mai un’alleanza con l’AFD , ed aveva , persino , minacciato l’espulsione dal partito per chiunque l’avesse soltanto proposta .
La Germania si sta avventurando in acque inesplorate e nebulose , ove s’intravede , flebile, per il momento , su un tremolante e pallido orizzonte , l’indistinta ombra (sempre , per il momento ) di una grande coalizione (grosse Koalition) , come similmente all’Austria e , come , a quanto già accaduto in Italia , quando una coalizione , capitanata da Draghi e benedetta dal Quirinale , ebbe come unico esito certo di portare al successivo governo la Meloni , ossia , quella che tutti non volevano che andasse .
Per la nota ed arcinota regola : ” la pietra scartata dai costruttori diventerà pietra angolare” (cfr . Mt . 21 , 42 ; Sal . 118 , 22 – 23 ) .
Chissà se accadrà qualcosa di analogo anche in Germania ? Staremo a vedere . Per il momento , le nostre orecchie sono costrette a sentire le gigantesche fesserie di Merz che , vuole l’indipendenza della Germania dalla NATO . Se Merz riuscirà a mandare a gambe all’aria la NATO , allora , è molto probabile , per non dire quasi certo , che al prossimo conclave io sarò eletto Papa !
organi e mezzi sufficienti per far eseguire nei singoli stati federali le sue deliberazioni dirette a mantenere un ordine comune, pur lasciando agli stati stessi l’autonomia che consenta una plastica articolazione e lo sviluppo di una vita politica secondo le peculiari caratteristiche dei vari popoli. (da wikipedia. manifesto di Ventotene )
questo è parte di ciò che è alla base della ue. e lo sbandierato esercito comune serve a questo.
leggerselo ora fa venire i brividi. altro che la fine delle guerre. il grande fratello programmato quando avevano sotto il naso il comunismo, il fascismo divenuto regime, e il nazismo.
La ricetta economica di questo democristiano è già notoriamente liberista, cioè rudurre al minimo lo Stato e avvantaggiare soltanto la finanza e gli imprenditori. Ricetta consuetamente neoliberista.
Si dice infatti che la cerchia di questo democristiano sia quella degli imprenditori, che lo hanno sostenuto. Il fatto che sia originato da Blackrock, significa che, tra le altre cose, segue le politiche economiche della filosofa Ayn Rand,della quale gli esponenti di Blackrock americano sono grandi supporter.
Non c’è che nausearsi di fronte a questi personaggi e dei loro ambienti politici, che esprimono una “noia politica”. I cosiddetti moderati sono i peggiori criminali e non sono fautori di cambiamento alcuno,ma rubano soltanto tempo alla nazione e voti attraverso le elezioni. Ogni elezione è una occasione mancata.
Il “senso di colpa” instaurato nei cittadini tedeschi, di cui una grande percentuale sono persino stranieri ed extracomunitari, ritorna sempre al momento giusto delle elezioni, e fa da scudo alla elezione di questi personaggi.
In questo caso, abbiamo un consueto moderno democristiano, una sorta di via di mezzo tra un Mario Monti ed un Macron, che il cui fine sarà soltanto quello di avvantaggiare imprenditori locali(con visioni internazionaliste) e finanza straniera.
Non è espressione dei valori tedeschi e sarà un distruttore ultimo di quel che resta della Germania. A prescindere, infatti, dal nazismo o dalla Seconda Guerra Mondiale, in Germania si ebbe il nazionalsocialismo, che, appena andato al potere, fece suo il programma economico dei socialdemocratici. Così,dopo i disastri della Repubblica di Weimar e delle conseguenze della Prima Guerra Mondiale, si cercò di ricostruire la Germania.
A differenza dello stesso fascismo che si ebbe in Italia, in Germania, per via di una impostazione piu luterana della società, si ebbe invece il nazionalsocialismo. Caratteristiche, queste, più legate ai paesi dell’Europa centrale o del nord.
Una impostazione neoliberista e dichiaratamente antistatalista, cioè ridurre lo Stato al minimo o come semplice regolatore dei vantaggi delle elites, distruggerà definitivamente quelle caratteristiche quasi uniche legate alla nazione tedesca ed alla storia della nazione tedesca.
BlackRock è l’ombra lunga che si staglia sul nuovo governo tedesco. La società di gestione degli investimenti capeggiata da Larry Fink governerà tramite Merz la Germania, così come la banca d’affari Rothschild governa la Francia attraverso Macron. In realtà, già da tempo BlackRock si è insinuata nell’apparato industriale della Germania e ha promosso la delocalizzazione della produzione all’estero, soprattutto nei paesi dell’Europa orientale, tanto da essere stata indicata da alcuni analisti come l’eminenza grigia dietro la strategia di espansione ad est dell’Unione Europea.
Quale sarà la strategia di potere, oltre che di profitto, che BlackRock attuerà in Germania (e, di conseguenza, anche nell’Unione Europea) tramite il suo burattino Merz?
Tutto lascia supporre che la Germania e i paesi della UE, sotto la spinta della Gran Bretagna (“Dio stramaledica gli inglesi!”) imboccheranno la strada del keynesismo militare, cioè una strategia attraverso la quale gli stati, sostenendo la produzione di armamenti, fanno della spesa militare un importante motore di sviluppo economico. Prescindendo da ogni considerazione etica, questo modello può offrire temporanei benefici economici, ma è evidente che può alimentare le guerre e contribuire a una maggiore instabilità nei rapporti internazionali. Non solo. Essendo questa strategia sollecitata da una società di speculazione finanziaria quale è BlackRock, è probabile che non si tradurrà nella produzione di armamenti in loco, con l’attivazione di un processo di reindustrializzazione che creerebbe molti posti di lavoro, ma si realizzerà con l’acquisto delle armi e degli impianti di difesa dall’estero, il che farà sprofondare i paesi europei in una crisi debitoria insostenibile che li costringerà a cedere ai creditori stranieri tutto ciò che hanno a prezzo vile.
Nuvole nere (che nulla hanno a che vedere con il successo elettorale di AfD) si addensano sulla Germania e sull’Europa.
Un’ultima considerazione. Qualcuno potrebbe pensare che, siccome BlackRock ha sede a New York, dietro questa strategia di conquista ci sia lo zampino di Washington. Ma non è così. O meglio, non è più così da quando alla Casa Bianca è tornato Trump, che sta smantellando gli apparati statunitensi del deep state. BlackRock fa invece parte proprio di quello “stato profondo”, è un autorevole membro del quartetto globalista Rothschild Bank/BlackRock/Soros/Bloomberg , è la punta di diamante di quell’alta finanza apolide che, sotto gli auspici dell’agonizzante Forum Economico Mondiale di Davos, avrebbe potuto condurre il mondo verso una catastrofica guerra nucleare pur di non perdere il controllo della globalizzazione finanziaria.
Si può essere estremamente critici sugli Stati Uniti (e io lo sono senz’altro), ma bisogna ammettere che il vento nuovo che soffia da Washington sta spazzando via, almeno in parte, l’America peggiore, quell’America che, purtroppo, ha messo le sue cancerose radici nelle classi dirigenti europee.