Ayn Rand, filosofa russo-americana, è nota per la sua difesa radicale del capitalismo laissez-faire e per la sua filosofia dell’Oggettivismo, che esalta l’individualismo, la razionalità e il libero mercato come unici motori del progresso umano. Secondo Rand, lo Stato non dovrebbe interferire nell’economia: niente regolamentazioni, niente welfare, niente tasse progressive. L’unico ruolo del governo sarebbe proteggere la proprietà privata e l’ordine pubblico. I suoi romanzi, come La fonte meravigliosa e La rivolta di Atlante, dipingono gli imprenditori come eroi perseguitati da un governo parassitario che ostacola la creazione di ricchezza.
Questi ideali trovano una sorprendente eco nelle strategie di BlackRock, il più grande gestore di investimenti al mondo, con oltre 10 trilioni di dollari in gestione. Questa società non è solo un colosso finanziario, ma un attore che può influenzare mercati, economie e persino governi attraverso il controllo di enormi flussi di capitale. Sebbene si presenti come promotrice del “capitalismo responsabile” grazie alle sue iniziative ESG (Environmental, Social, and Governance), nella realtà il suo operato incarna una visione ultra-liberista molto vicina a quella di Ayn Rand.
BlackRock opera in un sistema dove il mercato detta legge senza bisogno di regolamentazioni statali, proprio come Rand auspicava. L’azienda investe solo dove vede potenziale di crescita e scarta chi non riesce a generare profitti, un approccio che rispecchia la visione randiana della meritocrazia economica. Inoltre, pur non essendo un’entità politica, esercita un’influenza immensa sui governi, determinando l’allocazione di capitali, la direzione delle politiche economiche e persino gli equilibri geopolitici. Questa capacità di incidere sul mondo senza dover rispondere direttamente ai cittadini è la realizzazione pratica dell’ideale randiano di un’economia dominata dalle élite imprenditoriali, non dallo Stato.
I dirigenti di BlackRock potrebbero non dichiararsi apertamente seguaci di Ayn Rand, ma il loro modello di gestione riflette chiaramente i principi del suo capitalismo assoluto. In un’epoca in cui si discute tra chi chiede più regolamentazioni per ridurre le disuguaglianze e chi vuole più libertà di mercato, BlackRock rappresenta un esperimento concreto della filosofia randiana: un’istituzione privata con il potere di determinare il futuro economico del mondo senza dover rispondere a nessuno se non ai propri investitori. Se Ayn Rand fosse viva oggi, probabilmente considererebbe BlackRock la realizzazione perfetta delle sue idee, con tutte le conseguenze che ne derivano.
equiparare il minarchismo della rand al capitalismo estremo e predatore di blackrock, mi pare un’iperbole degna di miglior causa.
( vista anche la storia personale della rand)
Ayn Rand , chi era costei ?
Per capire , brevemente , chi fu e , chi poi divenne . occorre fare qualche cenno biografico , soffermandosi sulla sua gioventù .
“In puero homo” . In questa semplice formula è racchiuso il potenziale realizzativo di ogni bambino e di come , spesso , la sua infanzia o giovinezza possa influenzare , o addirittura , in più di qualche caso , determinare la sua vita da adulto .
Ayn Rand O’Connor , questo è il nome completo che assunse la donna dopo aver sposato , nel 1929 , l’attore statunitense Frank O’Connor , matrimonio , che gli consentì , tra l’altro , di prendere , nel 1931 , la cittadinanza americana . Il nome Ayn Rand , invece , lo prese quando dalla Russia si trasferì negli USA .
Nacque a San Pietroburgo , il 2 febbraio del 1905 , come Alisa Zinovyevna Rosenbaum , da una famiglia ebrea russa . Suo padre , Zelman Wolf Zakharovich Rosenbaum , era un farmacista , ed in base ai dettami di classe marxisti , era da annoverarsi fra gli esponenti ed i discendenti di una famiglia medio borghese . Sua madre , Anna Kaplan , era un’insegnante di lingue straniere .
Gli anni cruciali , che forgiarono le basi del pensiero e del carattere intellettuale della futura Ayn Rand , furono quelli che vanno dal 1917 al 1925 .
L’8 marzo 1917 , quando in Russia prese piede la cosiddetta prima rivoluzione ( o “Rivoluzione Bianca”) la giovanissima Alisa , aveva da poco compiuto 12 anni , l’età , ovviamente , non le consentiva di interessarsi di politica , e , a dire il vero , come ricorda in alcuni suoi scritti la Rand , neppure suo padre se ne interessava tanto . Ma i primi due governi capeggiati da Lvov , e poi , quello successivo , presieduto da Karenskij . con le loro idee liberali portarono una ventata nuova , un vento di speranza e di riscatto , un’aria che olezzava di un fresco odore di democrazia . I Rosenbaum , come già detto , erano ebrei , e nella Russia zarista , essere ebreo significava essere malvisti dalla gente e dalle pubbliche istituzioni , ma , soprattutto , significava non godere a pieno di tutti i diritti . Questa rivoluzione appassionò oltremodo papà Rosenbauman e , nel suo personale trasporto , trascinò anche il resto della sua famiglia . Ma , il 17 novembre del 1917 , in Russia scoppiò una seconda rivoluzione , quella nota come Rivoluzione di Ottobre o “Rivoluzione Rossa” , che portò , con la violenza , i bolscevichi al potere .
Tutte le speranze fin a quel momento riposte , nutrite e coltivate si inaridirono , venne meno ogni anelito di riscatto sociale , poiché , con il nuovo regime i Rosenbaum cessarono di essere perseguitati in quanto ebrei ed iniziarono ad essere malvisti ed osteggiati in quanto odiati membri della borghesia . La farmacia venne confiscata dallo Stato e nazionalizzata ed il padre della giovane Alisa costretto , se avesse voluto vivere con i proventi del suo lavoro , a lavorare da dipendente , anziché da proprietario . Ayn Rand ricorderà , nei suoi scritti , quell’evento drammatico , per suo padre e per l’intera sua famiglia , quella nazionalizzazione forzata dell’attività paterna portò , infatti , tra i suoi (e sicuramente , di riflesso indotto , anche sulla giovane Alisa ) , impotenza , frustrazione , indignazione e scoramento . Suo padre rifiutò , sempre e comunque , di lavorare alle dipendenze di uno Stato predatore che non riconosceva la proprietà privata , la libera impresa privata , la libera iniziativa privata , ma che imponeva a tutti , con la forza , la collettivizzazione e la nazionalizzazione . Papà , Rosenbaum , segnato nel profondo , trascorse , insieme alla sua famiglia , i successivi anni non dandosi pace . Ayn Rand , ricorda come il solo pensiero di aver visto passare , in un baleno , due rivoluzioni , una fallita e l’altra realizzatasi , potesse suscitare due sentimenti opposti e contradittori tra loro : una dolce nostalgia , il primo e , una terribile sofferenza , il secondo. Quando , nel 1975 , si palesò la disfatta degli USA in Vietnam , la Rand rivisse drammaticamente un dèja vu di una storia della sua giovinezza e , rivide passare , sotto i suoi occhi ,un film già visto nella sua nativa Russia , ancora una volta i “Rossi” comunisti avevano sconfitto i “Bianchi” democratici . Ancora una volta il comunismo aveva avuto la meglio sul liberismo democratico e la collettivizzazione sull’individualismo . Il liberismo , la democrazia , l’individualismo , il capitalismo e tutti quei valori occidentali opposti ai valori propugnati dal comunismo , già emersi durante la sua giovinezza in patria , si fecero più forti e divennero più pregnanti . In realtà tutte queste , cose , molto probabilmente , la Rand le aveva già ben chiare sin da quando si era diplomata , in Russia , nel 1921 , e poi laureatasi in pedagogia , nel 1924 , lo testimoniano i suoi scritti precedenti al ’75 e gli studi in filosofia , ove emerge la sua predilezione per Aristotele e San Tommaso d’Aquino , ma anche la sua iscrizione alla scuola cinematografica che la portò a vedere , nel 1925 , numerosi film americani con didascalie volutamente travisate dal regime ( il sonoro , nel cinema , risale al 1927) , cose che fecero accrescere ancora di più la sua avversione per il bolscevismo e la sua predilezione per i valori occidentali . Tutto ciò . sommato ai patimenti degli anni precedenti , divenne una sofferenza inaccettabile che , portò , proprio nel 1925 , la giovane Alisa a far domanda di poter recarsi negli USA per far visita ad alcuni suoi lontani parenti che abitavano a Chicago . Le autorità russe nulla sospettarono di quella giovane e brava donna , che aveva conseguito il diploma e la laurea con ottimi voti e che , lavorava coscienziosamente nei musei .
Alisa , così , ottenuto il permesso , giunse a New York il 19 febbraio del 1926 , per non far mai più ritorno nella sua Russia e divenne Ayn Rand , una filosofa e scrittrice famosa , paladina del capitalismo radicale , dell’individualismo e dell’oggettivismo , tutti valori , poi portati volutamente all’estremo , e antitetici del comunismo .
Si spense a New York , il 6 marzo del 1982 , senza poter assistere allo sfacelo dell’URSS e alla rovinosa caduta del tanto odiato comunismo .
( per la fonte di quanto sopra cfr . Profilo biografico , in Stefano Magni . Ayn Rand . ediz . IBL libri . Torino 2022 ) .
A differenza di Piero, io ritengo che l’accostamento del pensiero di Ayn Rand alle strategie predatorie di BlackRock sia tutt’altro che arbitrario. La Rand non è solo una teorica dello stato minimo. La sua filosofia, ferocemente atea e improntata a un superomismo da fumetto, da un lato si fonda su una concezione dell’uomo come essere fondamentalmente asociale (sulla sua scia, Margareth Thatcher affermò candidamente: “La società non esiste”), dall’altro esalta il capitalismo puro, cioè un’idea dell’economia che fa del mercato autoregolato il paradigma di tutti i rapporti sociali. Difficile non vedere negli eroici imprenditori randiani la prefigurazione dei ben più prosaici manager delle multinazionali, delle banche d’affari e dei grandi fondi d’investimento: entrambi sono degli apolidi che non hanno vincoli con le comunità nazionali e agiscono in modo da distruggere ogni sorta di sovranità nazionale, ogni residuo senso d’appartenenza ad una comunità e ogni tipo d’identità collettiva. Il mondo della Rand, come quello di Larry Fink (l’amministratore delegato di BlackRock), è una grande società-mercato dove tutto ha un valore economico, ogni cosa può essere oggetto di compravendita, ogni uomo è un consumatore che può comprare qualsiasi cosa, ogni singola azione umana è dettata dall’egoismo e tesa al profitto. “Altruismo”, “solidarietà”, “bene comune” non sono altro che miti collettivistici da cestinare in nome della libertà! Ma che vuol dire essere liberi per la Rand? Vuol dire non essere costretti da qualcuno a fare qualcosa, certo. E infatti nel suo mondo capitalisticamente perfetto nessuno costringe un lavoratore precario ad astenersi da qualsiasi contestazione sociale… la costrizione è imposta dalla sua situazione di precarietà; nessuno costringe una donna disoccupata, senza marito e con un figlio piccolo a dare il proprio utero in affitto a una coppia di pervertiti/e che vogliono a tutti i costi avere un bambino… la costrizione è imposta dalla sua disgraziata condizione economica; nessuno ti obbliga a inocularti un siero genico sperimentale… se però non lo fai resti a casa senza lavoro e senza stipendio; e nessuno ci obbligherà, dopo che ci avranno impoveriti ben bene, a mangiare gli insetti… saremo obbligati a farlo perché non avremo i soldi per comprare del cibo decente. Questa è la concezione “liberale” della libertà propugnata dalla Rand, la stessa sponsorizzata dai giganti della finanza internazionale.
Quanto alla storia personale della Rand, una che dice peste e corna dello stato sociale e poi sfrutta il programma di salute pubblica statunitense (Medicare) per curarsi il cancro, non mi sembra un grande esempio di coerenza.
questa è la sua ( di massimo) comprensione e interpretazione del pensiero della rand. non condivido.
Complimenti al blog! Con questo articolo, è la prima volta, che in Italia un partito politico faccia riferimento a questa falsa filosofa, che purtroppo, negli Stati Uniti, ha un peso enorme,e condiziona enormemente le politiche economiche, sociali e fiscali e che, purtroppo, ha una miriade di seguaci, anche tra i politicanti e partiti italiani.
Pur essendo insignificante, ha un peso enorme, superando infinitamente i pensieri di influenza greca, romana e cristiana, che, invece, costituirebbero le nostre radici, e che, nei secoli, avevano plasmato la costruzione delle nostre società.
Lo stesso Esiodo, pur essendo primitivo, portò concetti di giustizia, che sono di gran lunga superiori ad una parassita di questo genere.
C’è, addirittura, anche negli stessi Stati Uniti,chi pensa, ed a ragione, che lo scontro del nostro secolo sia proprio tra la figura di Ayn Rand e Gesù Cristo. Per costei, i poveri sono parassiti ed anche la morte di Cristo è immorale, come gli stessi valori cristiani. I valori cristiani, sono invece la base delle nazioni e delle società europee, anche negli esempi più avanzati.
Condivido in pieno l’articolo e proprio da quelle impostazioni opposte ad Ayn Rand, come nell’articolo, si deve ripartire per ricostruire la nostra società,a livello economico, sociale e nazionale.
Non condivido le obiezioni in alcuni commenti,che reputo inammissibili. Quando Ayn Rand parla di libertà, ovviamente, distrutto lo Stato sociale,si riferisce alle libertà dell’élite, che è una consueta impostazione neoliberale. Puoi fare cose soltanto se hai il denaro. Questa è la sintesi.
A parte gli altri commenti, condivido appieno, invece, il commento di massimo.