di Luigi Cortese

L’incontro alla Casa Bianca tra Donald Trump, il Vicepresidente JD Vance e Volodymyr Zelensky si è concluso nel peggiore dei modi: un duro scontro diplomatico che ha portato alla cancellazione della conferenza stampa congiunta e alla mancata firma dell’accordo sulle risorse minerarie ucraine. Un chiaro segnale che la strategia occidentale nei confronti della guerra in Ucraina sta andando in pezzi.

Trump ha accusato Zelensky di mancanza di rispetto e di ostinazione nel rifiutare qualsiasi apertura verso una soluzione negoziata. Il Vicepresidente Vance ha poi rincarato la dose, sostenendo che l’Ucraina non può continuare a pretendere aiuti infiniti dagli Stati Uniti senza essere disposta a compromessi.

Un conflitto che non si può vincere

A tre anni dall’inizio della guerra, la realtà sul campo è chiara: la Russia ha consolidato le sue posizioni e continua a mantenere un vantaggio strategico. Secondo le ultime stime, il conflitto ha causato la perdita di oltre 46.000 soldati ucraini e 12.000 civili, con danni economici superiori ai 150 miliardi di dollari. Nonostante ciò, l’Europa e gli Stati Uniti hanno continuato a fornire armi e finanziamenti a Kiev, nella speranza di un’improbabile vittoria.

Ma a quale prezzo? L’Unione Europea si trova ora in una crisi economica aggravata dalle sanzioni alla Russia, mentre il rischio di un coinvolgimento diretto della NATO nel conflitto diventa sempre più concreto.

Basta illusioni: è tempo di negoziare

La realtà è che il sostegno militare all’Ucraina ha fallito nel suo obiettivo di indebolire la Russia. Al contrario, Mosca ha rafforzato le sue alleanze con paesi come Cina, India e Iran, trovando nuove vie per aggirare le sanzioni occidentali. Continuare a rifiutare un accordo di pace significa solo prolungare l’agonia di un conflitto che sta devastando l’Ucraina e minacciando la stabilità dell’intera Europa.

Per questo, è necessario avviare al più presto negoziati concreti basati su tre punti fondamentali:

  1. Revisione dei confini – L’Ucraina deve accettare la realtà sul terreno e riconoscere la perdita della Crimea e delle regioni del Donbass, ormai sotto pieno controllo russo.
  2. Neutralità dell’Ucraina – È evidente che l’ingresso nella NATO è un’illusione pericolosa che non porterà sicurezza a Kiev, ma solo un’escalation con Mosca. L’Ucraina deve essere neutrale, senza basi militari occidentali sul suo territorio.
  3. No all’adesione all’UE – L’Ucraina economicamente devastata diventerebbe un peso insostenibile per l’Europa, aggravando la crisi economica già in atto. Un accordo con la Russia, invece, permetterebbe a Kiev di ricostruire il proprio paese senza essere un ostaggio della guerra geopolitica tra Est e Ovest.

L’Europa deve scegliere: pace o guerra?

Mentre gli Stati Uniti si dimostrano sempre più distaccati dalla questione ucraina, i leader europei continuano a illudersi che il conflitto possa essere vinto con nuove forniture di armi e promesse irrealizzabili. Ma questa strategia non sta facendo altro che portare il continente verso il baratro di una guerra mondiale oltre che portando a morire migliaia e migliaia di persone.

È il momento di un cambio di rotta. L’Europa deve farsi promotrice di un accordo di pace realistico, che ponga fine alla guerra e garantisca la sicurezza del continente senza scivolare in un conflitto globale. Per farlo, serve il coraggio di ammettere che la strategia adottata finora ha fallito e che solo un compromesso con la Russia potrà riportare stabilità.

Il tempo per le illusioni è finito. È ora di scegliere la pace.

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