di Gloria Callarelli
Il re è nudo. Se non fosse che stanno portando la gente a morire, che stanno impoverendo i popoli, che vogliono portarci alla Terza Guerra Mondiale e che dovrebbero essere trattati come criminali, verrebbe quasi da dire che Zelensky, e con lui tutti i fantasmi globalisti europei che si porta appresso, al cospetto della verità hanno fatto pena.
Zelensky alla Casa Bianca, seduto in quella sala troppo grande per lui, ha consegnato alla storia il ritratto di un uomo piccolo piccolo. Svergognato, ridotto a nulla, disintegrato da Trump e dal suo vice Vance, Zelensky è stato messo a nudo per ben due volte: prima, una volta accolto, per la sua mise, che è sempre la stessa. Non una sciocchezza in realtà per gli addetti ai lavori, perché la comunicazione è importante e l’abito fa il monaco. Zelensky è sempre vestito in tuta antracite con magliettina attillata, 365 giorni l’anno, sia che debba presenziare a un pranzo tra amici, sia che debba essere ricevuto alla Casa Bianca. Trump lo ha accolto con una battuta, smascherando, prima del politico e dell’uomo, quella che è una strategia, anche di marketing, fallimentare. Il pupazzo Zelensky, pompato ovunque con quell’immagine di palestrato alla moda, quello che vorrebbero fosse stato un condottiero (ma sempre dietro le linee e al calduccio) presente, stonatamente, a festival e incontri glam, ha fallito la funzione originaria di lanciare, nelle loro intenzioni, il leader giovane e vincente. Ben altra impressione ha sempre fatto il comico Zelensky. La pagliacciata, messa in scena giorno dopo giorno, da quando suonava la chitarra senza vestiti, fino all’oggi dove i riflettori ben troppo oramai mettono in evidenza la sua incapacità, il diabolico cinismo di continuare a chiedere armi e mandare a morte oramai un intero popolo, quello che lui dovrebbe proteggere, non è più francamente tollerabile da nessuno (che abbia un minimo di buonsenso) e lui è ridotto ad attore senza gloria.
Di qui la messa a nudo politica. Lo pseudo presidente non eletto che gioca alla guerra insistentemente facendo del suo popolo carne da macello, così come sottolineato dai vertici USA, ha un atteggiamento supino, folle, luciferino, criminale. Zelensky non è un politico. E’ uno spietato burattino. Eppure in queste ore troviamo gli “orfani” del comico che scrivono sui giornali, piangenti, parlando di Trump e definendolo un despota, costantemente paragonato a Hitler, in un intento denigratorio che in realtà potrebbe perfino, a lungo andare, riabilitare il numero uno nazionalsocialista. Giornalisti e politici che appoggiano Zelensky, oggi, appaiono fuori dalla realtà. Francamente inspiegabili. Gli orrori della guerra, che entrano con violenza nei nostri occhi e nelle nostre teste, e il disastro economico e politico che entra con violenza anche nelle nostre tasche, sono diventati francamente insopportabili. Chi può mettersi a frignare per i giusti schiaffi inferti all’attore comico? Chi può rimpiangere i suoi tour propaganda? Chi sopporta ancora quella fastidiosa magliettina antracite attillata? Nessuno, forse solo la Meloni.
Ora: al di là del tifo da stadio che l’incontro Trump-Zelensky ha inevitabilmente suscitato, bisogna analizzare il dato politico. Lo schiaffo all’Occidente, avvenuto all’interno delle quattro pareti della Casa Bianca, è stato troppo sonoro per non riecheggiare Oltreoceano. L’Ucraina ha perso il suo sostegno a stellestrisce, Zelensky ormai è finito, la guerra è persa (lo si sapeva dall’inizio). L’Europa, continuando a sostenerla, ha perso la sua credibilità. Quale mossa si prepara ora? Vi sarà un colpo di coda del sistema? Proveranno a salvare il salvabile? Macchè. La nuova richiesta di armi, ancora, fatta dalla Von Der Leyen o l’intervento in gamba tesa degli inglesi che insistono con l’invio di truppe e cercano, anche questa volta, di imporre i loro scopi, è il rantolo del Male che vuole trascinare il mondo nel baratro. E’ il colpo di coda di chi sa di aver perso. Un suicidio politico ed economico. Vedete qualche altro scopo in queste strategie?
Gli attori, oggi, non servono più, le maschere, di fronte alle attuali politiche del duo Trump-Putin, cadono ad una ad una. Siamo a un bivio: suicida tenere ancora la miccia accesa. A giocare con il fuoco, prima o poi, ci si brucia. O, perfino, si può saltare per aria.
https://www.youtube.com/watch?v=YxAAPft8gxI
I paesi dell’Unione Europea, oltre ovviamente agli ucraini, sono i veri sconfitti di questa guerra. La loro strada sembra segnata: quel che resta dell’Ucraina entrerà nella UE e la sua ricostruzione sarà a carico nostro, cioè saremo chiamati a pagare i danni di guerra senza ottenere nulla in cambio, perché quel che resta di buono di quel martoriato paese se lo prenderanno la Russia e gli Stati Uniti. Il disimpegno americano e i dazi di Washington costituiscono un’opportunità per noi europei per far collassare il fatiscente edificio di Bruxelles e recuperare le nostre sovranità nazionali, ma le attuali classi dirigenti europee, nemiche dei loro popoli, mirano piuttosto a trasformare l’Europa in una grande Ucraina, ovvero a farne una piattaforma russofobica in attesa di essere lanciata contro Mosca.
Non mi stancherò mai di ripeterlo: dobbiamo uscire dalla morsa dell’Unione Europea prima di rimanerne del tutto stritolati.
Zelensky , chiaramente , non conosce la storia .
Qualsiasi impero , giunto al suo apice , tende a difendersi e non più ad attaccare .
Machiavelli sosteneva che l’esercito di leva è più indicato nelle guerre di conquista ed espansione , mentre , un esercito di professionisti è più idoneo ad una guerra di difesa .
Zelensky non se ne accorto che l’impero americano è giunto al suo apice e non è in grado più di espandersi . Il primo sintomo è la pervicacia che cede il passo alla remissività , il secondo sintomo è l’esercito di leva che cede il passo a quello professionista .
Facciamo un parallelismo storico . Roma repubblicana , capace ,testarda , spietata e dotata di un esercito di leva , soffre per circa 50 anni per sbaragliare i Sanniti . Dopo una prima guerra (343-341 a . C . ) , ne segue una seconda (326 -304 a. C. ) in cui l’esercito romano riporta una cocente ed umiliante sconfitta : le famigerate Forche Caudine (321 a . C . ) . Chiunque avrebbe avviato febbrili negoziati e chiesto un’equa pace , il popolo ed il senato romano NO , la guerra proseguì , infatti , sino al 304 a . C . , dopo aver addossato tutte le colpe (alcune immeritate ) ai due consoli : Spurio Postumio Albino e Tiberio Veturio Calvino . Per lenire le proprie atroci e molteplici sofferenze occorreva cagionarne al nemico altre , se possibile , ancora più atroci ed in maggiore misura . La volontà del popolo e del senato non mancava e l’alto indice demografico lo consentiva . La guerra per la terza volta (298-290 a . C . ) venne ripresa , ma le cose non stavano andando come si voleva , i Sanniti avevano formato una grande coalizione di ben 4 popoli : Galli , Umbri , Etruschi e , ovviamente , Sanniti . Chiunque si sarebbe disperato e avrebbe temuto il peggio , il popolo ed il senato romano NO . La temibile e grossa coalizione venne affrontata , combattuta e sconfitta (battaglia di Sentino , 295 a . C . ) . Inoltre , Roma alleatasi con i Lucani prese alle spalle i Sanniti , ponendo fine una volta per sempre , alle proprie indicibili sofferenze ed a quelle del nemico (290 a . C . ) .
Roma , con i suoi territori , ormai affacciatasi sul Mediterraneo , venne , inevitabilmente , ai ferri corti con la sua dirimpettaia : la temibile Cartagine .
Combattuta per oltre un secolo (264 -146 a . C . ) , la città fondata dai Fenici fu affrontata per la prima volta , per toglierle il dominio sulla Sicilia (futura prima provincia romana) , nel 264 a . C . , e dopo 23 anni di guerra (264 – 241 a . C . ) , fu sconfitta .
Cartagine volle riprendere le ostilità (218 -202 a . C . ) ed invase con un corposo contingente , di oltre 40 mila uomini , l’Italia da nord . L’esercito romano , colto di sorpresa , fu sconfitto ripetutamente e , per ben due volte in un solo anno (218 a . C . ) , alla Trebbia ed al Ticino . L’anno seguente (217 a . C . ) cercò di correre ai ripari ma , fu sconfitto nuovamente , non solo , ma nello scontro presso il lago Trasimeno , morì anche il console Caio Flaminio . Roma non si dette per vinta e mise in campo un esercito di 80 mila uomini (il doppio di quello cartaginese , comandato da Annibale) , che però fu sbaragliato l’anno seguente (216 a . C . ) a Canne (Puglia) . Una sconfitta ed una umiliazione ancor più grave delle Forche Caudine : 40 mila uomini uccisi ed uno dei due consoli , Lucio Emilio Paolo ( l’altro era Caio Terenzio Varrone ) , morto sul campo . Chiunque avrebbe avviato negoziati con Annibale e chiesto la pace , Roma NO . La pervicacia del senato e del popolo , ma soprattutto , un nutrito esercito di leva , lo permetteva . In Italia si tenne occupato Annibale , con azioni incessanti di guerriglia , mentre , un secondo esercito romano , mandato nella penisola Iberica , tagliava i rifornimenti a Cartagine .
Quest’ultimo esercito , comandato da Publio Cornelio Scipione , portò la guerra sul suolo cartaginese , Annibale fu costretto a rientrare in patria per difendere la sua città e fu sconfitto da Scipione a Zama (202 a . C . ) . Roma , poi volle distruggere l’odiata rivale e lo fece in seguito (149 – 146 a . C . ) , in solo tre anni .
Ma la città eterna divenne ricca , opulenta e , i nuovi romani dopo le guerre sociali e le guerre civili , non vollero più soffrire , i nuovi ricchi non facevano più figli , come testimoniano le leggi : Iulia de maritandis ordinibus (18 a , C , ) e Papia Poppea (9 d . C . ) , e non volevano più combattere in terre lontane , così il padre dell’impero romano , Augusto (primo imperatore di Roma ) , tolse la leva e le 60 legioni romane (probabilmente, 300 mila uomini , a cui andrebbero sommati altrettanto ausiliari messi a disposizione dagli alleati ) divennero 28 legioni (circa 140 mila uomini , a cui vanno sommati altrettanti ausiliari messi a disposizione dai popoli non italici , alleati di Roma ) . Così i territori da controllare aumentavano , ma i soldati diminuivano , Un vero paradosso !
Quando i Germani annientarono , nella foresta di Teutoburgo (9 d . C . ) , tre legioni romane (con gli ausiliari a seguito) , Augusto , pienamente conscio dei limiti della nuova società romana e di quelli venutisi a creare con la riforma dell’esercito , chiese a Tiberio , suo successore al trono , di non ampliare più i confini dell’impero . Mancavano truppe di riserva da inviare dalle retrovie . Infatti , quando occorreva tamponare una falla si facevano affluire truppe prelevate da altri territori di confine , come accadde durante la rivolta dalmato-pannonica (6 – 9 d . C . ) quando Roma impiegò ben 10 legioni ( ossia più di un terzo dell’intero esercito romano) per sedarla . Tutte legioni prelevate dal Reno , dalla Germania , dal Danubio , dalla Mesia e dalla Spagna . Territori che , ovviamente , rimasero scoperti , con tanti ringraziamenti di Roma ai Barbari per non aver approfittato . Certo , quando c’era da metter sotto popoli primitivi come i Britanni , a Giulio Agricola bastarono pochi anni ( 78 – 84 d . C . ) e solamente 4 legioni . Ma quando Traiano decise di metter sotto i bellicosi Daci (101-109 d . C . ) le legioni , impiegate , furono ben 14 (ossia , circa la metà dell’intero esercito romano ) . Per il resto quando le cose andavano per le lunghe era meglio avviare i negoziati e chiedere la pace , o peggio ancora smobilitare le truppe .
Lo fece Domizio Corbulone , ad esempio , in Oriente , che dopo aver sottratto , con brillanti operazioni militari , ai Parti , i territori armeni perduti , chiese di scendere a trattative (58 – 62 d . C . ) , cosa , però , non gradita alla corte di Nerone , che indusse a Corbulone ad accettare il governo della Siria ed a chiedere un nuovo generale per la questione armena . Giunse , così , Cesennio Peto che interruppe i negoziati , riprese la guerra e fu sconfitto a Randea (63 d . C . ) e Roma perse qualsiasi controllo sull’Armenia . Peggio andò , ad esempio , a Traiano , che , probabilmente , galvanizzato dalla conquista della Dacia , decise di attaccare i Parti . Giunse fino a Ctesifonte (116 d . C , ) ma , la violenta e rapida controffensiva del nemico fece perdere , in un battibaleno , tutti i territori sino a quel momento conquistati . Non solo ,, il suo successore Adriano , dopo aver avviato faticosi negoziati con i Parti , cedette ,a garanzia di pace , anche altri territori della Mesopotamia romana , ritirando i confini imperiali al di qua dell’Eufrate . Ancor peggio fu costretto a fare Aureliano (270 – 275 d . C . ) , che dopo essersi reso conto dell’insufficienza di uomini e mezzi, ritirò le legioni dalla Dacia , cedendola per sempre ai Barbari . Si noti bene le differenze , su questi aspetti , tra la Roma repubblicana e quella imperiale .
Tra le moderne società occidentali (europea statunitense , giapponese , sudcoreana) e la società imperiale romana , sembrerà strano , ma vi è più di un’analogia . Non voglio dire che Zelensky non conosce la storia romana e Trump potrebbe insegnarla in qualsiasi università americana , ma che , semplicemente , Trump non è irenista o pacifista , che a dir si voglia , ma realista e pragmatico . Durante la guerra del Vietnam gli USA avevano un esercito di leva , ma l’America era divenuta ricca , le famiglie americane erano divenute agiate , con pochi figli , ed ai ricchi con prole ridotta , irrita tanto mandare i propri figli a combattere lontano e, produce rabbia , tanta rabbia , ed un inestinguibile dolore vedersi ritornare morto un figlio ( specie se questo è l’unico figlio maschio ) da una guerra che nessuno ha mai considerata propria . Così negli USA , quando a seguito di ciò si introdusse l’esercito di professione , quasi nessuno obiettò , consegnando , di conseguenza e di fatto , ai politici ed ai generali una non facile gatta da pelare . L’esercito professionista , infatti , come ha sottolineato , in una intervista ( alcuni stralci sono stati riportati dal mio commento in calce all’articolo di Gloria Callarelli ) su internet , il generale Marco Bertolini , per il suo numero insufficiente di uomini , è un esercito non strutturato a reggere una guerra a lungo termine . Inoltre , a ciò , si aggiunga il costo elevatissimo delle moderne armi ( si può anche aggiungere , che dal 1945 , l’esercito USA , di fatto , non ha mai vinto una guerra ) . Il risultato è molto semplice , se si prevede una guerra di pochi anni , due , tre , o al massimo quattro , ci si avventura , altrimenti , è molto meglio negoziare , anche al costo di cedere territori . Tutto ciò fu chiaro , nel passato , a Domizio Corbulone , o ad Elio Adriano e , nel presente è altrettanto chiaro , così sembra , a Donald Trump . Con gli accordi di Doha ( 29 febbraio 2020 ) Trump non ha fatto altro che ufficializzare un qualcosa che era divenuto lapalissianamente evidente a qualsiasi generale americano , cioè che la guerra in Afganistan era durata tanto e , dunque , era perduta . La stessa cosa in Ucraina , Trump e Vance , pubblicamente , seppur riconoscendo il valore dei soldati ucraini , hanno sottolineato che Zelensky non aveva più uomini da mandare al fronte e , dunque , il fattore numerico era , ed è , a totale vantaggio dei Russi , ma hanno anche sottolineato che , agli USA , questa guerra sta costando tanto . Per cui quando Zelensky ha opposto resistenza , Vance è stato costretto ad andare giù duramente , rinfacciandogli di aver fatto campagna elettorale in Pennsylvania per Biden e , Trump , gli ha ricordato , a muso duro , di non avere le carte . In altri termini l’amministrazione Trump , ampiamente pragmatica ( e di questo bisogna darne atto ) , visto l’impossibilità di concludere , con una vittoria , il conflitto , realisticamente , ha optato per un buon accordo prima che giunca una triste sentenza . In altri termini , ancora , se si preferisce , meglio una coreanizzazione per l’Ucraina e non una nuova Afganistan per l’America e l’Europa . Gli attuali governi europei , a quanto sembra , tutto questo non lo vogliono capire . Staremo a vedere , se fra quattro anni , dopo Trump , a mio personale giudizio ,il nuovo Domizio Corbulone , seguirà un Cesennio Peto , che riprenderà le ostilità trascinando l’Europa e , forse il mondo intero , in una terribile catastrofe , oppure , ci sarà un nuovo Publio Elio Adriano , che anche al costo di sacrificare alcuni territori cuscinetti ( come fu l’Armenia , al tempo dei romani , l’Ucraina ai giorni nostri) , garantirà la pace conservando tutto il resto .
ciao, non avevo mai letto un commento sulla storia di roma con questa dovizia di date e particolari, complimenti. sulla Russia invece, di questo ho appunto paura, che l europa in questi 4 anni si armera’ fortements aspettando il ritorno dei dem per poi lanciare un offensiva contro la Russia e allora saranno dolori. Putin giustamente secondo me, ormai considera suoi quei territori e non esitera’ a lanciare l’atomica come stava per fare per proteggere la ritirata da kherson dopo che gli ucraini avevano fatto saltare i ponti dietro i russi con l’uso dei lanciatori himars, almeno così è trapelato. non ho alcuna stima di questa leadership europea, il fatto che sia composta prevalentemente da donne rinforza il mio convincimento, perché volendo vincere un pregiudizio vogliono fare le cazzute e diciamo che gli può scappare la frizione. inoltre far parte di un largo gruppo ti fa sentire meno responsabile sulle decisioni da prendere. spero che sia tutta una ammuina per arrivare al negoziato sedendo al tavolo dei genitori e non quello dei bambini, altrimenti si mette male…dopo che hanno attentato alla nostra vita forzandoci il magico elisir stavolta ci manderebbero a morire per i nazisti ucraini…
Grazie per i complimenti !
Deduco da ciò che la storia di Roma antica ti affascina . Mi auguro di poterti annoverare , presto , tra i miei lettori . Forse a fine anno potrò dare alle stampe la mia recente fatica letteraria , di storia romana , dal titolo : “I nuovi senatori di Roma nel giudizio di Tacito ” (761 pagine , circa ) .