di Luigi Cortese

Il voto al Parlamento Europeo ha segnato un punto di svolta clamoroso per Fratelli d’Italia. Gli eurodeputati del partito di Giorgia Meloni, insieme a quelli di Forza Italia, hanno infatti votato compatti a favore del piano ReArm Europe, un progetto che porterà a un forte incremento delle spese militari coordinate a livello UE.

Un voto che sa di tradimento per chi aveva creduto nella retorica nazionalista e anti-centralista di Meloni. La Premier italiana e il suo partito, che per anni hanno sbandierato slogan contro il super-stato europeo e a favore della sovranità nazionale, si sono improvvisamente allineati alle logiche di Bruxelles, votando esattamente come i grandi partiti europeisti.

Dagli slogan ai fatti: Fratelli d’Italia si piega all’UE

Fino a poco tempo fa, Meloni parlava di un’Europa delle nazioni, di un’Italia che non doveva prendere ordini da Bruxelles, di una politica di difesa da gestire a livello nazionale. Ora, i suoi eurodeputati sostengono un piano che prevede miliardi di euro per rafforzare l’industria bellica europea, con una logica sempre più vicina a quella di un esercito comune.

Questo voto dimostra una cosa chiara: la propaganda sovranista è servita solo per raccogliere voti, ma quando arriva il momento delle scelte concrete, Fratelli d’Italia non esita ad allinearsi all’Europa che diceva di voler combattere.

Forza Italia? Nessuna sorpresa, ma conferma la subalternità a Bruxelles

Se il voto di Fratelli d’Italia è il più clamoroso, quello di Forza Italia è semplicemente l’ennesima conferma del suo ruolo di partito europeista acritico, sempre pronto ad appoggiare qualsiasi proposta proveniente dai vertici UE. Il partito di Tajani, che si definisce ancora di “centrodestra”, continua nei fatti a essere l’anello di congiunzione tra il PPE e i governi italiani.

Le opposizioni coerenti: Lega e M5S votano contro

Mentre Fratelli d’Italia e Forza Italia tradiscono gli elettori con il loro sì a ReArm Europe, Lega e Movimento 5 Stelle hanno votato contro, rimanendo coerenti con la loro posizione storica di scetticismo verso una difesa comune europea.

La Lega ha da sempre mantenuto una posizione più prudente sulle spese militari a livello UE, mentre il M5S ha sottolineato come questi fondi dovrebbero essere utilizzati per sanità, istruzione e aiuti sociali, piuttosto che per la corsa agli armamenti.

Conclusione: la vera faccia di Meloni in Europa

Il voto su ReArm Europe è una cartina di tornasole della politica di Fratelli d’Italia in Europa: un partito che si finge anti-sistema ma che, quando si tratta di decisioni strategiche, si accoda ai poteri forti dell’UE senza esitazioni.

Giorgia Meloni ha costruito la sua ascesa politica sulla promessa di difendere la sovranità nazionale. Oggi, i suoi eurodeputati hanno dimostrato che quella promessa non vale nulla.

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