da Redazione
Non tarda ad arrivare la reazione di Luca Castellini, vice segretario nazionale di Forza Nuova, dopo la diffusione di un’immagine che mostra alcuni bambini inginocchiati su dei tappeti in quella che viene definita “una sorta di moschea” a Ponte della Priula, frazione del comune trevigiano.
Per Castellini si tratta di “una scena inaccettabile”, che rievoca secondo lui le campagne pubblicitarie dei Benetton, accusate di aver utilizzato l’immagine dei bambini come strumenti di propaganda per promuovere una società “multirazziale ad ogni costo”. Campagne che, a suo dire, avrebbero contribuito alla deriva sociale e alla nascita di fenomeni come le baby gang.
“Non esiste niente di peggio che utilizzare dei bambini per fini politico-religiosi”, dichiara il dirigente di Forza Nuova, che condanna senza mezzi termini quella che considera una “strumentalizzazione” dell’infanzia per veicolare un’agenda “globalista”, finalizzata – secondo la sua lettura – alla cancellazione delle identità culturali e religiose, islam compreso.
Nel suo intervento, Castellini allarga il discorso all’intero processo di globalizzazione culturale: “È a rischio l’identità dei nostri figli e l’identità tout court, in un mondo dove tutto viene manipolato e dissolto in un calderone che vuole creare un individuo perfetto, senza radici, senza sesso, senza etnia, senza religione. Un essere muto e obbediente, nato solo per consumare”.
Le sue parole riaccendono la polemica su tematiche molto sensibili, tra multiculturalismo, educazione, e ruolo delle religioni nella sfera pubblica. Al momento, nessuna replica è arrivata da parte delle istituzioni locali o degli organizzatori dell’iniziativa oggetto della critica.
Un autorevole leader spirituale musulmano, Yusuf al-Qaradawi, in un’intervista trasmessa da Al Jazeera nel 2007, dichiarava: “La conquista di Roma, la conquista dell’Italia e dell’Europa […] si farà con la guerra? No, non è necessario. C’è una conquista pacifica […] prevedo che l’islam tornerà in Europa senza ricorrere alla spada. [La conquista] si farà attraverso la predicazione e le idee”.
Bene, se il terreno del confronto è quello della predicazione che converte e delle idee che si radicano nei cuori e nelle menti, bisogna accettare la sfida… Ma il problema è che l’Italia e l’Europa hanno ripudiato le loro radici cristiane, si vergognano della propria fede e ne ignorano i dogmi fondamentali, non hanno più idee perché più nulla hanno insegnato alle nuove generazioni se non la “cultura del niente” e del politicamente corretto. Nel loro vuoto morale, confondono l’ospitalità verso gli stranieri con il lasciarsi invadere da questi; nella loro perdita di senso della vita, hanno smesso di fare figli e di proiettarsi nel futuro.
Solo un ritorno alla verità naturale nei costumi, la restaurazione dell’intelligenza espressa dalla cultura ellenico-latina e dalla filosofia aristotelico-tomista, e, soprattutto, la riscoperta dell’avvenimento cristiano come unica salvezza per l’uomo, potranno fornire alla nostra patria e al Vecchio Continente le armi naturali e soprannaturali indispensabili per uscire dal gorgo del relativismo e vincere il confronto con l’islam.