Con l’elezione di Friedrich Merz a cancelliere della Germania, il 6 maggio 2025 segna una svolta significativa non solo per Berlino, ma per l’intero equilibrio europeo. Dopo una prima votazione fallita, Merz ha ottenuto al secondo turno la fiducia del Bundestag con 325 voti, diventando il nuovo leader di una Große Koalition tra CDU/CSU e SPD. Ma dietro il volto rispettabile del conservatorismo tedesco, si cela una figura profondamente intrecciata con interessi sovranazionali e ambienti finanziari globali.
Chi è davvero Friedrich Merz?
Avvocato d’affari, politico di lungo corso e tecnocrate navigato, Merz non è nuovo ai riflettori della politica tedesca. È stato europarlamentare, capogruppo della CDU/CSU al Bundestag e, più recentemente, presidente della CDU dal 2021. Ma il passaggio più controverso e significativo della sua carriera è stato fuori dalla politica: tra il 2016 e il 2020 ha ricoperto il ruolo di presidente del consiglio di sorveglianza di BlackRock Germania, il ramo tedesco del più grande gestore patrimoniale del mondo.
BlackRock non è una semplice società di investimento: è un colosso globale che gestisce oltre 9.000 miliardi di dollari in asset, con partecipazioni rilevanti in quasi tutte le multinazionali strategiche, dalle banche ai colossi dell’energia, dalle industrie farmaceutiche ai giganti del tech. La presenza di un suo ex dirigente al vertice della principale economia europea solleva interrogativi legittimi sull’indipendenza della politica tedesca rispetto a interessi economici privati e, più in generale, all’influenza delle élite finanziarie globali.
Una carriera tra potere politico e potere finanziario
Il profilo di Merz rispecchia sempre più quello del politico contemporaneo integrato in reti di potere transnazionali: da un lato, il volto rassicurante dell’europeismo atlantista; dall’altro, un uomo che ha trascorso anni nei vertici di un’istituzione che ha plasmato mercati e politiche pubbliche attraverso algoritmi, fondi passivi e pressione invisibile sui governi.
Durante la sua presidenza in BlackRock Germania, Merz ha minimizzato i rischi di conflitto d’interessi, sostenendo che il suo ruolo fosse “puramente di supervisione”. Tuttavia, il legame con un attore così potente, capace di influenzare interi settori dell’economia europea, non può essere liquidato come un dettaglio biografico. Non è un caso che Merz sia spesso definito da analisti critici “l’uomo dei mercati” o “il garante dell’ordine neoliberale in Europa”.
Quale Germania sotto Merz?
Il nuovo governo promette una linea economica liberale, tagli alla spesa pubblica, incentivi al mercato e una politica estera più assertiva. Ma dietro questi annunci si profila una Germania che potrebbe diventare ancor più permeabile alle logiche di governance finanziaria globale, a scapito del controllo democratico e della sovranità politica.
Merz rappresenta un modello di leadership che rispecchia l’integrazione stretta tra potere politico e potere finanziario. Con lui alla guida, la Germania sembra imboccare un sentiero in cui le decisioni cruciali non verranno più negoziate solo tra Bundestag e cittadini, ma anche nei consigli di amministrazione delle grandi holding globali.
Un cancelliere espressione di BlackRock è una notizia che dovrebbe far riflettere chiunque creda in un’Europa dei popoli, non dei fondi d’investimento.
Vogliamo una Europa dei popoli, non del denaro, che sia del lavoro, della libertà soprattutto di scegliere e non piegati a 90 gradi.
Abbiamo anche noi di destra delle remore. Siamo forse vittime del politicamente corretto. Abbiamo timore ad usare vecchi vocaboli che pero’ segnano distinzioni e concetti precisi. Il potere finanziario e’ genericamente confuso oggi con Capitalismo ma non e’ così. C’è una netta distinzione tra Capitalismo e Plutocrazia. Il Capitalismo un tempo investiva e creava, anche posti di lavoro e risparmio. La Plutocrazia crea debito . Il debito è prodotto o l’ unico prodotto ed ogni attività è tesa a creare debito che crea debito in una soluzione continua . Il Capitalismo investe mentre la Plutocrazia accumula . E’ una distinzione che si e’ perduta ma molto chiara agli economisti ed agli analisti degli anni 30 del ‘900. Torniamo ad usare il vocabolario o abbiamo qualche remora ?
Se il capitalismo non è regolato, abbiamo la plutocrazia. Nei contesti di impostazione socialdemocratica,e laddove questa è intrinseca all’architettura stessa della società, a prescindere dai partiti stessi, il capitalismo è regolato,la ricchezza viene distribuita in maniera equa nella società, si innalzano le aspettative e gli standard di vita. Lo Stato svolge un ruolo positivo. Quando questo, invece, non avviene, si distrugge il Welfare, si crea un esercito di precari, si tengono bassi i salari,si avvantaggia l’immigrazione, si avvantaggiano i più abbienti con le “Flat Tax”, che, giustamente, anche Forza Nuova, all’epoca, considerava “ingiusta e liberale” in un post su Facebook, si avvantaggia il degrado come scusa per smantellare i servizi pubblici. Si smantella quindi l’istruzione, si avvantaggia l’istruzione privata,la sanità privata, si sostituiscono i lavoratori italiani con quelli stranieri(la Danimarca si oppone all’immigrazione! ), si allarga il divario tra abbienti e non abbienti, si abbassa la crescita demografica, si distrugge la famiglia, si diffonde l’idea di metodi alternativi di guadagno(gioco d’azzardo ecc…), si fa qualche donazione “distributista” una tantum a chi fa nuovi figli, per dare l’idea che si aiuti la famiglia, si abbassa il livello per dare cittadinanza agli immigrati per avere nuovi elettori e, così, nuovi lavoratori stranieri per sostituire i cittadini italiani e la politica che diventa sempre più preda dei gangster delle organizzazioni finanziarie internazionali….. E un’altra serie serie infinita di cose che si possono pensare….
Su Blackrock, positivo il fatto che la Cina, almeno per ora, sia riuscita a bloccare la vendita del Canale di Panama agli USA.
Dunque, definiamo i vocaboli.
Il capitalismo è un sistema economico-sociale caratterizzato dalla proprietà privata dei mezzi di produzione e dalla separazione tra la classe dei capitalisti-proprietari e quella dei lavoratori.
La plutocrazia è un sistema di governo “informale”, una distorsione delle forme di governo classiche (monarchia, aristocrazia, democrazia), un sistema di potere che agisce sopra di esse ed è frutto della concentrazione della ricchezza in gruppi ristretti.
Dire: “Il Capitalismo investe, la Plutocrazia accumula” è uno slogan suggestivo, ma ha poco senso. Il capitalista, per definizione, “accumula” quella parte del reddito d’impresa non destinato al consumo e lo “investe” nel processo produttivo per poter innovare ed essere più competitivo. L’accumulazione del capitale è fondamentale per la sopravvivenza dei capitalisti. Il capitalista che non reinveste una parte significativa del suo profitto rischia di essere superato dai concorrenti che investono maggiormente in tecnologie e metodi produttivi più efficienti. Ora, è proprio la dinamica di questa competizione tra capitalisti a portare alla distruzione della stessa libera concorrenza (che i i liberisti elogiano come motore di efficienza e di progresso) e alla creazione di monopoli e oligopoli, cioè alla concentrazione della ricchezza in poche mani, il che consente ai grandi gruppi finanziari (e alle famiglie che li controllano) di determinare gli indirizzi politici dei governi. In definitiva, il capitalismo porta alla plutocrazia, cioè al governo, non formale ma di fatto, dei più ricchi.
Chi comprende questi sviluppi del capitalismo cade spesso nell’illusione statalista, cioè nell’idea che lo Stato sia una sorta di “giustiziere sociale”. Questa illusione si basa sulla diffusa convinzione che “lo Stato siamo noi”, quando è invece evidente che “lo Stato sono loro”. E per “loro” intendo quelli che, grazie all’imposizione fiscale, cioè all’esazione legale del pizzo:
– ricevono il loro reddito dallo Stato (politici, burocrati, militari ecc.),
– ricevono sovvenzioni dallo Stato (gli industriali delle grandi imprese, i giornalisti del circo mediatico ecc.),
ma soprattutto coloro che, grazie al monopolio statale della violenza legittima:
– ricevono privilegi dallo Stato, che spesso si traducono in veri e propri trasferimenti di sovranità (banchieri ed esponenti dell’alta finanza).
Lo Stato, lungi dall’essere, come molti pensano, quel contropotere che impedisce alle banche d’affari e alle multinazionali di spadroneggiare, è invece quello che consente, tramite il potere coercitivo delle sue leggi, ai grandi oligopoli privati di affermarsi, tenendo buono il resto della popolazione con la distribuzione delle briciole (il mitico Welfare). Oggi, ma in realtà da quasi due secoli, siamo di fronte a un potere ibrido in cui gli Stati sono il potere finanziario e, al tempo stesso, le istituzioni finanziarie sono gli Stati.
Come siamo arrivati a questo punto? Una risposta, a mio avviso illuminante, a questa domanda ce la dà il professor Giacinto Auriti, di cui riporto parte di un suo scritto: “La circostanza che il Protestantesimo si sia basato sulla contestazione dell’Eucarestia Cattolica ed abbia promosso la costituzione delle Banche Centrali come promotrici della moneta-debito parla da sé. Non a caso il Parlamento inglese, nel 1673, approva il Test Act, l’editto con cui viene dichiarata illegittima l’Eucarestia Cattolica e la Transustanziazione. Non a caso, nel 1694, viene fondata la Banca d’Inghilterra che emette la sterlina sulla regola di trasformare il simbolo di costo nullo in moneta, inaugurando l’era dell’oro-carta. Non a caso nasce la subordinazione del potere religioso a quello politico, quando il re d’Inghilterra diventa anche capo della religione protestante anglicana, sovvertendo l’ordine gerarchico del Sacro Romano Impero, per cui l’autorità politica era autonoma ed eticamente subordinata alla sovranità religiosa. Non a caso quando il protestantesimo entra in Europa continentale non fonda una chiesa, ma una banca: la Banca Protestante, il cui presidente, il Necker, diventa consigliere di Luigi XVI. Non a caso tutte le monarchie cattoliche della vecchia Europa si disintegrano perché si indebitano senza contropartite verso i banchieri per la moneta satanica da questi emessa a costo nullo e che gli stessi re avrebbero potuto emettere gratuitamente per proprio conto senza indebitarsi. Non a caso in Svizzera vige la regola di essere ad un tempo “banchieri” e “protestanti”. Non a caso la differenza essenziale tra Sacro Romano Impero e Commonwealth Britannico è la moneta. Lì, il portatore della moneta è proprietario, qui è debitore. Non a caso, dopo aver tolto Dio dall’altare con la negazione dell’Eucarestia Cattolica e fondato la Banca d’Inghilterra, il Commonwealth raggiunge, nel 1855, una estensione di 22 milioni e 750 mila chilometri quadrati. Oggi tutto il mondo è Commonwealth. Tutto il mondo è ‘colonia monetaria’”.
Non so se a influire di più nel processo di formazione della mentalità propria del capitalismo moderno sia stato più l’Ebraismo (come sostiene Sombart) o sia stato più il Protestantesimo (come sostengono Weber e il citato Auriti), ma sono certo che se non usciremo da una mentalità economicistica e da una visione materialistica del mondo qualunque ipotesi di “terza via” sarà destinata all’insuccesso.
Carissimi di Forza Nuova, potrei presto pubblicare, volendo, alcune foto riguardanti due risse eterodiretre, dal momento che è passato quasi un anno e i soggetti, veri responsabili, sono ancora presenti e stanno diventando più manifesti, addirittura in altra località ripsetto a quella dove provocarono le risse con soggetti degradati.
L’uso in questo luogo delle stesse “parole composte”(quindi parole artificiali non presenti nel vocabolario italiano) fatte usare dai soggetti usati come manovalanza lo scorso anno in altro luogo, denota una attività di stalking, tra l’altro, con minacce di vario genere alla mia vita privata.
Testimone, volendo objon volendo, è una patruglia di gentili carabinieri, che lo scorso anno è stata chiamata ad intervenire durante una rissa con soggetti degradati, i quali, raccontavano in tempo reale menzogne ai carabinieri, dal momento che erano stati già fotografati da me nella rissa precedente, cioè di una settimana prima.
Quindi, questi due carabinieri sono testimoni d’ufficio, a prescindere dalla presenza nelle attività di stalking, di eventuali presunti, sedicenti carabinieri, come autodefinitisi, che verrebbero usati per fare da scudo ad attività ideologica illegale.
Trovo estremamente inumano, che, dei soggetti stalkerino una persona per anni. Così come trovo estremamente strano che ricomincino peggio ogni qualvolta vengano lasciati commenti su internet, cominciando ad incolpare “poveri” o “cristiani” ed altre categorie, come se volessero canalizzare un certo tipo di propaganda e deviare il pensiero delle persone libere con atti di sciacallaggio ideologico. Risulta che facciano propaganda ai migranti o ad altre categorie , usando particolari parole e denotano un odio particolare contro i cristiani.
Le fotografie delle risse, che ritraggono i soggetti usati come manovalanza, tra cui soggetti, che non sono “militanti”, ma addirittura uno di loro, che insultava Roberto Fiore con caricature durante la rissa, oltre a prendersi gioco dei carabinieri con “insulti da rap” in diretta, mentre parlavo proprio con i carabinieri sono nel mio telefono ancora dopo un anno.
A distanza di un anno, questi soggetti usano tattiche di disturbo, anche durante la notte, verso le 02.00, le 03.00,le 04.00 con parole da me registrate e ripetute in continuazione tra cui minacce di vario genere e violando, tra lenaltre cose, la privacy delle vittime.
Ho deciso di pubblicare questi scritti da qualche tempo, per rendere una testimonianza diretta, dal momento che nella società succedono cose sempre più strane ed in maniera tale da creare uno scudo in attesa di una denuncia contro soggetti con un volto, nome e cognome e soprattutto in vista di un risarcimento.
I soggetti delle risse che sono stati usati come manovalanza li conoscono ed entrarono in contatto con i responsabili primari,poiché fecero uso delle medesime “parole artificiali” composte che poi vengono usate altrove.
Hanno fatto cose illegali, attività ideologiche illegali con la vita della gente, forse facendosi scudo di ambienti legati alle Forze dell’Ordine. Hanno usato infatti tra di loro, fino a ieri sera, parole già usate in altra località , anche dagli stessi soggetti ed urlate. Una di queste parole è ad esempio “è il cinema”.
Difendiamo la libertà, quella vera, i veri diritti e soprattutto la privacy contro forme di bullismo non convenzionale ed ideologico, contro chi vuole il male per gli altri, la morte ed altre cose. È a rischio la privacy e la libertà di tutti e queste cose non devono rimanere impunite con assassini che girano a piede libero nella società.