di Oliver Budai
Il genocidio palestinese a Gaza continua e in maniera sempre più terribile. L’Osservatorio Euromediterraneo per i diritti umani ha spiegato in un comunicato che l’esercito israeliano ha intensificato negli ultimi giorni l’ aggressione in varie aree della Striscia di Gaza, distruggendo sistematicamente ciò che resta delle abitazioni e delle infrastrutture civili e commettendo massacri collettivi contro la popolazione.
Questo avviene nell’ambito di una politica sempre più volta a distruggere le basi della vita, sterminare la popolazione e impedirne la permanenza, in preparazione all’imposizione di una realtà coloniale con la forza, basata sull’eliminazione della popolazione autoctona e sulla preparazione del terreno per l’annessione effettiva a Israele, in grave violazione del diritto internazionale, incluso il divieto di annessione dei territori con la forza.
Il rapporto statistico quotidiano, sul numero di morti e feriti a causa dell’aggressione israeliana contro la Striscia di Gaza, ci fa sapere che sono arrivati negli ospedali della Striscia di Gaza 153 morti e 459 feriti, solo nelle ultime 24 ore. Il bilancio totale è salito a 53.272 morti e 120.673 feriti dal 7 ottobre 2023.
L’Euro-Med Monitor per i Diritti Umani ha dichiarato che il prendere come bersaglio, da parte dell’esercito israeliano, le squadre di soccorso e le ambulanze durante i tentativi di evacuazione dei feriti e di salvataggio delle persone ancora vive intrappolate sotto le macerie a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, costituisce un crimine complesso.
A tutto questo aggiungiamo, come riporta un comunicato stampa divulgato in queste ore, che l’Osservatorio ha denunciato nuovamente il crimine sempre più pressante di carestia provocata (fame deliberata), sofferenze estreme, privazione sistematica dell’assistenza sanitaria, oltre a un assedio totale, tutto nel contesto del crimine di genocidio in corso da oltre 19 mesi.
La volontà genocida è ogni giorno più manifesta: fa inorridire la scelta del goveno Meloni di ignorare quello che sta accadendo e continuare a dare supporto a israele.
C’è ancora chi non vuol sentir parlare di genocidio dei palestinesi e s’indigna se sente paragonare i sionisti ai nazisti.
A onor del vero, ai sionisti dei “meriti” (se così li si può chiamare) vanno riconosciuti. Proverbialmente bravi nell’amministrare il denaro, si sono accorti che era molto meno costoso trasformare Gaza in un unico gigantesco lager a cielo aperto, anziché costruirne tanti come fecero quei dilettanti dei nazisti. Innanzitutto, si risparmia moltissimo sul personale addetto alla sorveglianza, non si devono produrre divise per gli internati e non ci si deve preoccupare di nutrirli perché a quello pensano gli aiuti internazionali – se e quando i sionisti (bontà loro!) decidono di lasciarli passare. Altrettanto bravi nella propaganda, sono riusciti a ingannare buona parte dell’opinione pubblica occidentale chiamando “abitanti di Gaza” tutti i palestinesi che vivono (o sopravvivono) su quella striscia di terra, invece di chiamarli, più correttamente, “prigionieri in casa propria”. Non solo. In una delle più grottesche espressioni di ipocrisia politica e morale, gli occupanti sionisti della Palestina giustificano come “diritto all’autodifesa” l’assassinio indiscriminato dei gazawi, sia con il bombardamento di case, scuole, ospedali e tendopoli, sia con la fame e le malattie indotte.
In effetti, l’equiparazione dei sionisti ai nazisti non regge: i suprematisti ebrei stanno dimostrando di essere superiori agli autoproclamatisi “campioni della razza ariana” anche nel più ignobile e criminale cinismo omicida!