di Luigi Cortese

Con 109 voti favorevoli e 69 contrari, il Senato ha approvato il discusso decreto sicurezza, tra proteste in Aula e una quasi rissa. Ma l’aspetto più inquietante è l’articolo 31: autorizza i servizi segreti a partecipare, fondare e persino dirigere organizzazioni eversive o terroristiche, “per motivi di sicurezza nazionale”.

Una norma senza precedenti, che legittima lo Stato a comportarsi come i criminali. Il rischio è enorme: senza controlli efficaci, i Servizi potrebbero agire nell’ombra, al di fuori di ogni responsabilità democratica.

La premier Meloni parla di “passo decisivo”, ma l’Italia rischia di fare un balzo indietro: dallo Stato di diritto allo Stato d’eccezione permanente.

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