di Gloria Callarelli
L’ennesimo, sconcertante, studio sui vaccini Covid fa emergere una preoccupazione che ormai è scritta nero su bianco: il vaccino può provocare il cancro.
Lo studio rileva che i livelli di DNA residuo nel vaccino Pfizer COVID-19 sono tra 6 e 470 volte superiori ai limiti di sicurezza normativi. Due i lotti di vaccino Pfizer testati per i quali si è scoperto che contenevano “DNA residuo a un livello che superava i 10 ng per dose”. Cosa comporta questa scoperta? In sostanza che la contaminazione del DNA potrebbe causare ciò che è noto come “mutagenesi inserzionale”, ovvero che può causare il cancro.
Come specifica “The Defender” lo studio segue almeno altri otto studi simili che stanno dando gli stessi risultati e secondo gli esperti ci sono tutte le carte in regola per richiederne a FDA e a tutti gli enti preposti, che sul resto degli studi restarono in silenzio o si smarcarono, il ritiro: in particolare si può configurare un richiamo di Classe 1 che riguarda “una situazione in cui esiste una ragionevole probabilità che l’uso o l’esposizione a un prodotto non conforme alle norme provochi gravi conseguenze negative per la salute o la morte”.
Questo ultimo studio, condotto a fine dicembre, è stato ultimato da studenti di una scuola superiore, la Centreville High School di Clifton, in Virginia, ma, cosa fondamentale, è stato condotto sotto la supervisione degli scienziati della FDA: proprio questa ulteriore “ufficializzazione” mette all’angolo la FDA che ora è chiamata a pronunciarsi sulla richiesta, sempre più pressante, di buona parte della comunità scientifica, di ritirare il siero siero interessato.
Due studi effettuati in laboratorio (quello di Jang e Mei, pubblicato su “Pub Med” nell’ottobre del 2021, e quello di Senef, uscito su “Science Direct” nel giugno del 2022) anticipavano in vitro l’aumento dei casi di tumore per acquisita incapacità del sistema immunitario di identificare le cellule danneggiate e interromperne la replicazione.
Una ricerca condotta sui dati VAERS (il sistema di sorveglianza statunitense sugli effetti avversi da vaccino) raccolti fino ad agosto 2022, confermò i risultati dei due studi: i casi di cancro a seguito di inoculazione anti-Covid erano aumentati di oltre il 143% rispetto a quanto accadeva con i vaccini di vecchia generazione.
In un’audizione a Capitol Hill tenutasi l’anno scorso, il dottor Robert Malone, uno degli inventori della tecnologia del vaccino mRNA, citando la documentazione del brevetto per il vaccino Moderna, affermò che il produttore aveva scoperto che il contenuto di ciascuna iniezione era direttamente correlato allo sviluppo del cancro, ma nessuno ha fermato la campagna vaccinale.
Sempre lo scorso anno, il dottor McCullough, cardiologo di fama mondiale, citò i dati dell’Università di Pittsburgh che suggerivano che il vaccino anti-Covid provocava il cancro.
Mi fermo qui. Ma nonostante ormai la mole di studi (tra cui l’ultimo citato nell’articolo) sia davvero imponente, la Food and Drug Administration (FDA) continua a ignorarli… forse perché i funzionari-chiave di questa organizzazione sono sul libro paga delle aziende produttrici di questi stessi (pseudo)vaccini?
Speriamo che con Robert F. Kennedy Jr. al Dipartimento della Salute degli Stati Uniti possa cambiare qualcosa… anche nella colonia Italia.
soluzione finale: arrestarli tutti senza processo per crimini.